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Tremonti: “Assurdo che l’Ue debba darci il permesso per usare soldi nostri”

Pubblicato il 16/03/2020 10:25

Giulio Tremonti, accademico e più volte ministro dell’Economia italiana, torna a parlare nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, che oltre a essere un’emergenza sanitaria è diventata un’emergenza economica. E fa un’oggettiva ricostruzione, in un momento così drammatico, del meccanismo europeo in un’intervista a La Verità. “L’Unione ha competenza esclusiva su alcune materie, ad esempio sul commercio internazionale. Ma ha anche competenze concorrenti con quelle degli Stati su un vastissimo catalogo di altre materie, inclusa la sanità. A riprova del fatto che l’Ue ha competenza in materia sanitaria, c’è che il 30 gennaio l’Oms ha dato l’allarme proprio all’Ue. Per quanto risulta, l’Ue si è attivata sul piano burocratico ma non ha cominciato a svolgere la sua necessaria e costituzionalmente prevista, funzione politica”. Quale azione politica concreta è mancata secondo Tremonti?

“Sarebbe stato necessario e sufficiente leggere il titolo XIV del Trattato europeo: monitoraggio dei fenomeni, analisi dell’azione dei singoli Stati, evitare che essi, nella loro azione, violassero i principi dell’Unione, esercitare quello che un tempo era il suo vero potere, cioè il soft power. Se anche non avesse il potere di imporre ai singoli Stati standard sanitari, come minimo aveva il dovere di omogeneizzare le informazioni, non tollerando tecniche informative anarchiche asimmetriche come quelle attuate, diverse da Paese a Paese. Coordinamento vuol dire indicare le cose da fare ma sanzionare e reprimere le cose da non fare”.

L’Ue poteva intervenire contro Francia e Germania, che hanno bloccato l’esportazione di mascherine e strumenti di protezione nel nostro Paese e contro l’Austria che ha chiuso le frontiere, chiede Laura Della Pasqua. “Quello che mi pare fuori, non solo dalla lettera, ma anche dallo spirito del Trattato, è il silenzio o l’omissione. Non conosco la casistica specifica, ma mi è abbastanza evidente che lo spirito che dovrebbe essere comune tra i popoli europei, è anche quello che si manifesta nei comportamenti concreti, soprattutto nelle ‘cose piccole’ che sono poi quelle che i popoli capiscono più direttamente”.

La Commissione, come ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen, stanzierà 25 miliardi a sostegno dell’economia. Basteranno? “Per quanto è noto sono 25 miliardi destinati ai 27 Stati dell’Unione e tra l’altro tratti dal bilancio dell’Unione e quindi pagati di tasca nostra, una ben strana liberalità”. “L’Europa dovrebbe avere la sua base storica e politica nella logica della solidarietà, non sulla rigidità dei parametri manipolati nell’interesse delle banche, come è stato nel caso della Grecia e contro l’Italia”.

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