“Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes, lo posso firmare col sangue”, affermò lo scorso dicembre Giorgia Meloni, salvo poi correggere il tiro. Ma in effetti il Mes, pomposamente ribattezzato Fondo salva-Stati per offuscarne il potenziale debitorio che invero reca in sé, ad oggi non è stato sottoscritto dall’Italia. Una scelta, evidentemente, consapevole perché, secondo l’analisi che fa Marco Antonellis su Il Giornale d’Italia, il rischio è quello del “commissariamento”. Rischio che si ravvede da più parti nella attuale maggioranza. Questa tesi, peraltro, è suffragata dalle entrate a gamba tesa di questi ultimi giorni, da parte di soggetti che non sono prettamente politici, ma sono quelli che oramai la politica la orientano, e la pongono sotto ricatto: Goldman Sachs, la colossale banca d’affari più potente di ogni governo, e Bloomberg, la bibbia dell’alta finanza. La speculazione internazionale vuole shortare l’Italia? Il dubbio è legittimo, considerato che Goldman Sachs ha recentemente suggerito di “andare corti” sui Btp italiani, preferendo i titoli di Stato spagnoli. Per Goldman Sachs pesa anche “l’aumento dello scrutinio della Bce sull’implementazione del Pnrr da parte dell’Italia”. Gli analisti americani, invece, come riferisce Bloomberg, si attendono che lo spread tra i Btp e il Bund tedesco salga a 235 punti base entro la fine dell’anno, anche per via dei rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Possibile collegamento con il vaccino”. L’allarme del professore: “Un disturbo denunciato da oltre 4.000 persone”
>>> “Entro 2 mesi…”. Balneari, ultimatum all’Italia: l’Ue pronta a mettere le mani sulle nostre spiagge
Una fonte anonima, che Il Giornale d’Italia qualifica come un “Big” della coalizione di governo, dunque considera: “Approvare ora il Mes significherebbe mettere l’Italia a rischio commissariamento da parte di Bruxelles“, in quanto le prospettive dell’economia italiana “indubbiamente non sono delle migliori”. Ancora: “Con l’alto debito che abbiamo il commissariamento diventerà quasi automatico quando l’anno prossimo rientrerà in vigore il Patto di stabilità“. Ecco perché tanta titubanza, comprensibilissima, ad aderire al fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro. Proprio di recente, a Il Foglio, Meloni aveva dichiarato: “il Mes è stato concepito quando eravamo in un altro mondo e nemmeno allora è stato utilizzato” e che “se deve contrastare le crisi finanziarie, allora non solo è sottodimensionato ma soprattutto non serve allo scopo”. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Il Mes è un pessimo affare”. Un altro economista si schiera contro il fondo Salva-Stati
La premier ha aggiunto che invece bisogna “costruire un’Unione bancaria forte” e che “se il Mes si trasforma in un veicolo per la crescita allora siamo pronti a discutere”, concludendo che “sono cose che condividono anche altri stati che hanno ratificato il Mes”.
Potrebbe interessarti anche: Il Mes non tramonta mai: Prodi e Renzi provano a convincere Conte (ilparagone.it)