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L’Italia rapinata: così i paradisi fiscali europei ci portano via ogni anno 7 miliardi di euro

Pubblicato il 11/10/2019 15:32 - Aggiornato il 18/11/2019 17:29

C’è un governo che, ufficialmente, ha dichiarato guerra all’evasione fiscale e si prepara a combattere la sua personalissima battaglia, mettendo nel mirino in particolar modo le transazioni in contanti. E c’è una perdita, silenziosa ma inesorabile, che ogni anno grava sulle spalle del nostro Paese. Ogni anno, infatti, le multinazionali trasferiscono nei paradisi fiscali, europei e non, almeno 24 miliardi di dollari di profitti realizzati in Italia ogni anno.

Una cifra monstre, che genera un mancato gettito fiscale di 7,5 miliardi di dollari, il 19 per cento di tutto quello che arriva dall’imposta sulle imprese. Gli ultimi calcoli, che integrano e precisano quelli di database già esistenti (Ocse e Orbis soprattutto), sono di missingprofis.world, progetto realizzati da Gabriel Zucman, economista francese che si occupa di disuguaglianze economiche e da due ricercatori danesi, Thomas Tørsløv e Ludvig Wier.

Per quanto riguarda l’Italia, i principali paradisi fiscali destinatari dei profitti sono principalmente nell’Ue: Lussemburgo su tutti, poi Irlanda, Paesi Bassi,
Belgio, Malta e Cipro. Tre miliardi e mezzo di utili sono invece localizzati fuori dall’Unione: Svizzera (2,6 miliardi, pari al 3%), Bermuda, Caraibi, Porto Rico, Hong Kong, Singapore. Come fanno le multinazionali a riuscire nel loro intento? “Attraverso la manipolazione dei prezzi di esportazione e importazione all’interno del gruppo stesso, il pagamento di interessi sui finanziamenti infragruppo e infine con il posizionamento strategico negli altri paesi dei cosiddetti “beni immateriali”,come sedi dedite solo ai servizi.

Un sistema che piace in tutto il mondo: a livello globale, infatti, circa il 40% degli utili delle multinazionali (pari a oltre 650 miliardi nel 2016) viene trasferito ogni anno in paradisi fiscali facendo risparmiare alle aziende (e perdere alle casse dei governi dei Paesi a cui vengono sottratti) quasi 200 miliardi, il 10% delle entrate fiscali globali. I big in questo ramo sono i colossi della rete: “Google e Alphabet nel 2017 hanno riportato 23 miliardi di ricavi alle Bermuda dove l’aliquota dell’imposta sul reddito delle società è zero”.

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