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“Possibili quarantene e sorveglianza passiva”. Ci risiamo, Speranza torna a minacciare gli italiani

Pubblicato il 03/08/2022 19:30

I casi di vaiolo delle scimmie sono in aumento. Siamo arrivati a quota 505 in Italia e il Ministero della Salute si è subito attivato per intervenire sulla situazione: «In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie». Dunque, il collaudato impianto emergenziale del Covid potrebbe essere presto rispolverato per far fronte alla nuova minaccia.
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La circolare del Ministero della Salute

L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute. Il ministero di Speranza ha già emanato una circolare in cui si specifica che potrebbero essere attuate nuove quarantene e in cui si sottolinea che: «I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione». Per i contatti con esposizioni a basso rischio «è possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia». E ancora: «I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)», specifica ancora il ministero della Salute nella circolare.
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Le prime indicazioni di Speranza

Arrivano anche le prime indicazioni sui comportamenti da tenere per evitare l’esposizione al vaiolo delle scimmie. Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. L’auto-monitoraggio prevede il controllo della febbre (almeno due volte al giorno) o di altri sintomi come il mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia, o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione. Indicato anche di astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione, igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l’ultima esposizione.
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Ci si prepara ai nuovi vaccini contro il vaiolo

Inoltre, le autorità sanitarie locali «possono scegliere di escludere i bambini in età prescolare da asili nido, scuole materne o altri ambienti di gruppo”. Nella circolare, firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza, si specifica infine che «apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite con successiva pubblicazione». Secondo quanto si apprende dalla Regione Lazio, il vaccino del vaiolo per monkeypox, prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi. Dopo che l’Istituto Spallanzani si è detto pronto a partire la Regione precisa di essere in attesa da parte del Ministero dei criteri di definizione della platea, ovvero norme per il reclutamento e indicazione delle fasce di età. Sembra un déjà-vu, ma è proprio così. Del resto la stessa Von Der Leyen l’aveva annunciato in tempi non sospetti: “L’Europa si prepari all’era delle pandemie“.

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