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Vaccinazione a tappeto! L’Europa prepara la campagna d’autunno e ordina un fiume di vaccini. La cifra scandalo

Pubblicato il 03/08/2022 13:47 - Aggiornato il 03/08/2022 13:48

All’Unione Europea non bastavano le 4,2 miliardi di dosi già accumulate, ne ha comprate altre 250 milioni di un vaccino prodotto dalla spagnola Hipra, costruito già obsoleto in partenza perché basato su varianti ormai soppiantate e che si spera funzioni con Omicron. Presa da una quantomeno sospetta frenesia di spese pazze, Bruxelles ha accantonato quasi 10 dosi a persona. Neonati inclusi.
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Più di 10 dosi a testa per ogni abitante

L’Ue ha già incamerato una scorta di 4,2 miliardi di dosi: una media di 9 e mezzo ad abitante. E non è ancora sazia. Come riferisce La Verità, il Leviatano medico del Vecchio continente ha portato a termine un ulteriore acquisto. Ci ha pensato Hera, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Ue. L’organismo ha appena firmato un contratto quadro con Hipra Human Health, società con sede a Girona, in Spagna, per la fornitura di ulteriori 250 milioni di dosi di un vaccino proteico che, peraltro, è ancora in fase di rolling review da parte dell’Ema. Benché la campagna per la quarta dose si stia rivelando, com’era prevedibile, un fiasco, l’orientamento degli eurocrati resta sempre il medesimo: fare precipitosamente incetta di fiale. Allo stato attuale, c’è abbastanza materiale per 8 richiami a testa.
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“Aumentare il tasso di vaccinazione”

Stella Kyriakides, commissario per la Salute, ha spiegato che «Con i contagi in aumento, dobbiamo garantire di essere preparati nella maggior misura possibile alla vigilia dei mesi autunnali e invernali». L’esponente dell’esecutivo Ue ha po aggiunto che «Nei prossimi mesi è essenziale aumentare il tasso di vaccinazione e richiamo. Stiamo lavorando senza risparmiarci». A dirla tutta, anche senza risparmiare. Per la gioia delle case farmaceutiche che hanno piazzato i loro prodotti: Pfizer-Biontech, Moderna, Astrazeneca, Johnson & Johnson, Sanofi-Gsk, Valneva, Novavax e, adesso, Hipra. In quest’ultimo caso, l’aggiudicazione congiunta del medicinale coinvolge un consorzio di 14 Paesi dell’Unione. Il costo per i contribuenti? Ignoto. Perché siamo alle solite: contratti segreti e cifre oscurate. Di trasparente c’è solo il liquido contenuto nelle boccette.
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Contratti secretati e vaccini obsoleti

Oltre ai clamorosi e controversi misteri burocratici e finanziari a cui l’Europa continua ad essere una vera e propria “aficionadas”, ciò che non si capisce è perché dovremmo aspettarci che Hipra, concepito appositamente come booster, in un contesto in cui la gente, di punture, non vuol sentire più parlare, dovrebbe rappresentare un successo. Il farmaco, oltre a un adiuvante, contiene due versioni di una parte della proteina Spike del virus: una corrisponde a quella della variante Alfa e una a quella della variante Beta. Quando viene inoculato, esso spinge l’organismo a riconoscerle come
estranee e ad attivare le sue difese. Peccato che entrambi i ceppi siano stati soppiantati da Omicron, benché i dati raccolti durante le sperimentazioni lascino presupporre che l’iniezione inneschi una reazione immunitaria pure contro la contagiosissima specie virale.
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Nuova vaccinazione di massa in vista?

A parte la legittima curiosità di conoscere il contenuto degli accordi con le aziende e il prezzo delle dosi, sorge spontaneo chiedersi quale sarà la futura policy che l’Ue e gli Stati nazionali intendono perseguire. La popolazione verrà lasciata in pace o verrà nuovamente vessata con obblighi assurdi e restrizioni disumane? Il fatto di aver accumulato un “portafoglio” di quasi 5 miliardi di dosi lascia pensare che l’opzione buona sia la seconda. Il sospetto è quello che le autorità continueranno a cavalcare i normali picchi epidemici, tramite le abituali campagne mediatiche ansiogene, per provare a convincere i cittadini a correre di nuovo agli hub. Altrimenti come si potrebbero smaltire simili scorte?

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