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Burocrazia folle: il Fisco chiede soldi a 2 orfane e a una donna per la parrucca post chemio

Pubblicato il 09/12/2019 12:13

Lo si dice da sempre, è ora di farla davvero. La battaglia contro la burocrazia. E soprattutto contro le folle regole del nostro Fisco. Raccontiamo oggi due storie che sono il simbolo di questo scempio, due storie in cui lo Stato si ritrova a pretendere soldi da due orfane minorenni e da una donna che si sta curando con la chemioterapia. Parliamo di Sara Recordati, giornalista e scrittrice di 47 anni, che ha dovuto fronteggiare a testa alta una forma di tumore al seno molto aggressivo. E parliamo delle figlie di Cristina Biagi, vittima di femminicidio nel 2013.

Sara Recordati ha deciso di investire i suoi risparmi e farsi operare in una struttura privata. La chemio è stata dolorosa ma per fortuna la donna ha potuto tirare un sospiro di sollievo, dato che è riuscita a sconfiggere la malattia. Ma la vicenda ha un colpo di scena. Come è stato riportato da Il Corriere, Sara si è vista recapitare un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. La lettera chiede di dimostrare di aver versato quei 12mila e 500 euro all’ospedale in cui è stata operata e, cosa sconcertante, dimostrare l’acquisto di una parrucca di 300 euro. “Mi hanno chiesto il certificato CEE della parrucca e una richiesta medica che giustifichi il fatto che ne avessi bisogno come supporto in una condizione di grave disagio psicologico”, racconta la giornalista.

Continua Sara: “Lo stato si è insospettito delle alte spese mediche, e ora vuole andare a fondo. Ho pagato la parrucca 300 euro, anche se la mia assicurazione ne aveva coperto in parte il costo di appena 100 euro. Ci sono rimasta male, è come se avessi ricevuto un’aggressione da parte del mio Stato. Scoprire che l’Agenzia delle entrate si attiva per il controllo della dichiarazione delle spese sanitarie per una parrucca mi fa restare senza parole. Perché tutto questo astio?”. Così funziona il Fisco, così funziona la nostra burocrazia. E ora raccontiamo l’altra storia, quella delle figlie di Cristina Biagi.

L’omicidio di Marina di Massa, in cui venne uccisa Cristina, torna alla ribalta grazie alla richiesta del Fisco quale risarcimento per un’altra vittima del caso, Salvatore Galdiero, l’uomo rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito con sei proiettili prima che l’ex marito di Cristina, Marco Loiola, sparasse anche alla donna di 38 anni per poi uccidersi. Ad occuparsi del rimborso per l’invalidità di Galdiero ora dovrebbero essere, secondo le regole dell’ente, le figlie di Cristina, minorenni (hanno 12 e 14 anni) ed orfane. Alla diffusione di questa notizia, però, il presidente dell’Inps, Tridico, si è affrettato a dichiarare al Corriere che le ragazze “non devono nulla”.

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