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“Mostro? No, ecco cos’è davvero”. Vittorio Feltri distrugge Impagnatiello (e un Paese intero): mai visto così

Pubblicato il 06/06/2023 10:54 - Aggiornato il 06/06/2023 12:53
Vittorio Feltri Alessandro Impagnatiello

Vittorio Feltri ha deciso di intervenir per dire la sua sul tremendo, tragico e assurdo omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza uccisa al settimo mese di gravidanza dal suo compagno, Alessandro Impagnatiello. Ed è proprio su di lui, sull’assassino, che Feltri concentra la sua analisi. Scrive nel suo articolo pubblicato su Libero: “Esaminando quello che ha combinato, il primo pensiero che viene in mente è che si tratti di un idiota allo stato puro. Ma credo che questo giudizio sia troppo sbrigativo. Nella testa del ragazzo assassino probabilmente regna una confusione totale. Non solo perché ha commesso un delitto scriteriato anche dal punto di vista criminale. Ma soprattutto per come ha gestito l’omicidio e per il suo comportamento in generale. A una persona normale sfugge la ragione che ha ispirato il suo modo di agire. Intendiamoci, io non sono un maestro in grado di insegnare ad alcuno come si sopprime una fanciulla che non sopporti più. Tuttavia, esprimo stupore anche per i contorni dell’accaduto”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Continua Vittorio Feltri la sua analisi: “Alessandro Impagnatiello fa il barman e i filmati ce lo mostrano disinvolto nella mescita degli alcolici, maneggia le bottiglie con l’abilità di un prestigiatore. Questo è un dettaglio che rivela già la personalità del soggetto in questione, quella di un bullo molto sicuro di sé. E in effetti ciò che ha combinato non è l’opera di un essere razionale, ma di un cretino affetto da grave bullismo. Mi spiego. Egli conosce Giulia, giovane e bella, e senza usare la minima cautela, la ingravida come se fosse la cosa più normale del mondo. […] E mentre la sua amata, si fa per dire, porta avanti la gestazione, senza proporle di eliminare il feto, che fa di bello? Ingravida una seconda ragazza, una collega di lavoro, come se mettere in cantiere un bambino, anzi due, fosse come giocare a scopa d’assi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Perché per Vittorio Feltri Alessandro Impagnatiello non è un mostro

“Tipico dei bulli considerare gli esseri umani quali balocchi, li usano e li gettano come fossero ciabatte”, commenta lapidario Vittorio Feltri. Per concludere l’analisi sulla figura di Alessandro Impagnatiello scrive: “Nella mia troppo lunga vita di cronista, ne ho viste e raccontate tante di storie disgustose, ma una vicenda disgustosa come questa perfino per me è indigeribile. Non riesco a rassegnarmi pensando che nel cranio del barman ci sia stato un cortocircuito che abbia fatto esplodere la furia omicida verso una fanciulla con la quale aveva programmato di vivere more uxorio. […] Penso alla madre di Alessandro che, informata dell’accaduto, incredula ha definito un mostro suo figlio. No signora, non è un mostro ma è l’espressione tragica di un bullismo esagerato di moda attualmente nel nostro Paese nel quale l’educazione sentimentale è in disuso”.

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