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“Vaccini, subito una nuova dose per anziani e bambini”: così l’infettivologo detta l’agenda al governo

Pubblicato il 31/05/2022 12:52

Riprendere la campagna di vaccinazione il prima possibile, addirittura entro la metà di agosto. Con particolare attenzione verso ancora non ha mai ricevuto le somministrazioni, perché “la prossima pandemia è in agguato”. A dirlo è Giovanni Di Perri, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che alle pagine del Fatto Quotidiano ha parlato di un trend di contagi sì in calo, ma con un numero di morti ancora alto e con una soglia di attenzione che, a suo dire, dovrebbe rimanere sopra i livelli di guardia.

“Lo status quo – ha spiegato Di Perri – ci dice che siamo in una situazione di equilibrio: la percentuale di positività non cambia di molto. Aldilà dell’importante campagna vaccinale, con un tasso tra i più alti nel mondo, da Natale a oggi abbiamo avuto tre volte il numero dei casi da inizio pandemia. La più alta trasmissibilità di Omicron ha comportato un altissimo numero di infezioni e grazie alla vaccinazione la mortalità è molto bassa. Questa variante, fortunatamente, è meno virulenta anche nei non vaccinati. In questa fase il Covid sta facendo quello che normalmente fa una normale influenza in inverno: cioè destabilizza i quadri già precari. E così sembra rasserenante, ma il problema diventa numerico”.

Secondo Di Pierri, “nonostante la primavera e la bella stagione continuiamo ad aver un bel numero di casi e quindi non si tratta più una questione stagionale che ostruisce i pronto soccorso come durante l’inverno e come del resto succedeva anche prima del Covid. Abbiamo massacrato la rete ospedaliera ed è anche per questo che mancano i posti letto. L’infezione da Covid è meno pericolosa, ma l’impegno assistenziale con questi numeri e per tutto l’anno è un problema. Senza contare che abbiamo una popolazione più anziana di altri Paesi”.

Cosa si dovrebbe fare, dunque? Presto detto: “Disporre di un vaccino aggiornato, distribuirlo e iniziare la vaccinazione al massimo entro la seconda metà di agosto in modo da avere la popolazione a rischio già protetta quando inizierà la fase più cruenta. Ma anche capire come fare a raggiungere le persone con le terapie precoci che funzionano: abbiamo farmaci antivirali che scongiurano il ricovero fino all’80%. Ma ce ne arrivano poche”. Per Di Pierri il governo dovrà “chiarire il prima possibile la disponibilità del vaccino aggiornato: se ci sarà e quando. E se no, procedere con la quarta dose per chi ha più di 50 anni. E rinforzare molto l’immunizzazione dell’età scolare”.

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