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“Vaccini e Lockdown. Di nuovo”. Bizzarri ha ragione. Il nuovo Piano Pandemico è da rifare

Pubblicato il 30/01/2024 16:32 - Aggiornato il 30/01/2024 16:51

E’ pomposo e ridondante. Duecentoventi pagine scritte con linguaggio da tecnici che hanno soprattutto una caratteristica: sono scritte come se il Covid-19 non ci fosse mai stato. Questo è il Nuovo Piano Pandemico partorito dalla squadra del ministro Schillaci. Una sorta di fotocopia mal riuscita del fantomatico Piano dell’ex ministro Speranza. Non ci credete? Ecco alcuni punti chiave: la misura più efficace contro la pandemia? Sono I VACCINI. In caso di necessità si conferma il ricorso alle restrizioni delle libertà personali (LOCKDOWN). Poi, ci vogliono i test diagnostici (tradotto: TAMPONI). E ovviamente il distanziamento fisico e le MASCHERINE. Si sono solo dimenticati di scrivere che il caffè al bar si deve prendere in piedi al bancone e poi il capolavoro è completo. E le critiche mosse dal Professor Bizzarri sono sacrosante. (continua dopo la foto)

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Sembra uno scherzo. C’era bisogno di scrivere 220 pagine di Nuovo Piano Pandemico per ripetere queste cose? Tanto valeva tenersi quello di prima. Sarebbe stato più onesto e si sarebbe risparmiato del tempo. Che il “Piano Schillaci” sia quasi identico al “Piano Speranza”, d’altronde, non è una nostra opinione, ma è persino dichiarato all’interno del documento. “Si è ritenuto di garantire una continuità con il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione a una pandemia influenzale 2021-2023, mantenendone l’architettura per il coordinamento, la valutazione del rischio e per la realizzazione di scenari epidemiologici e di impatto sui servizi sanitari”. In pratica, hanno fotocopiato il (pessimo) lavoro che c’era già. Lasciando certi passaggi il più possibile sul vago. Anche e soprattutto sullo stato della nostra Sanità pubblica, che invece richiedeva parole chiare visto lo stato di emergenza totale nel quale si trova. (continua dopo la foto)

Leggendo il “Piano Schillaci” c’è da mettersi le mani nei capelli. Perché l’impressione è che dal dramma, ancor più sociale che sanitario, scaturito dalle politiche di quei due anni orribili non si sia imparato davvero niente. Prima di tutto, che per ridurre l’impatto di una pandemia bisogna ripristinare e rinforzare la MEDICINA TERRITORIALE. Ma il “nuovo” Piano non fa nemmeno cenno ai medici di base. Poi, uno studio coordinato dell’Istituto Mario Negri ha dimostrato che i medici vanno ascoltati, perché il protocollo migliore contro il Covid era l’assunzione di anti-infiammatori, anti piretici, aspirina. Che avrebbe ridotto le ospedalizzazioni del 90% a prescindere dal vaccino. Bastava ascoltare i medici e seguire le regole della medicina tradizionale. Invece siamo di nuovo alle solite: per curarsi serve solo il vaccino. Senza nemmeno rispondere alle tre domande che ormai si pongono tutti: è sicuro? Funziona? Ne abbiamo realmente bisogno? (continua dopo la foto)

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Ecco perché diciamo che il Nuovo Piano Pandemico di Schillaci va gettato nel cassonetto e riscritto da capo. Seguendo una linea completamente diversa. Partiamo dalla ricostruzione della medicina sul territorio. Riduciamo le pressioni su Pronto Soccorso e Ospedali, presi d’assalto anche a causa delle campagne di terrore alimentate da mass media e governi. Restituiamo ai medici e alle loro competenze la scelta sulle cure in caso di patogeni a trasmissione respiratoria sconosciuti. Per evitare, nel mentre si aspetta di capire esattamente cosa siano, di ricascare in protocolli assurdi e mortali come “Tachipirina e vigile attesa”. Usiamo i farmaci che ci sono e lasciamo agli esperti il compito di valutarne l’efficacia, anziché gettarci a corpo morto sui vaccini. Perché l’esperienza alcune cose le ha insegnate. Primo, non è obbligatorio che il rimedio sia un vaccino. (continua dopo la foto)

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Il ricorso al vaccino non è un atto di fede, come sembra credere chi ha redatto il Piano Schillaci. Il disastro Covid-19 ci ha insegnato anzi che è accaduto proprio il contrario. L’utilità dei vaccini a mRNA è stata parziale, sono serviti solo per alcune fasce di popolazione e per un periodo di breve durata. Giovani e Over 40 non avrebbero dovuto mai essere vaccinati (e sottoposti ai rischi ed effetti collaterali del siero) perché in quella fascia di età la mortalità era quasi nulla. Dopo 3-4 mesi la protezione vaccinale risulta azzerata, ma i plurivaccinati tendono ad ammalarsi più facilmente dei non vaccinati. Vanno poi definiti bene i confini etici e costituzionali dell’azione di contenimento, per non ricadere negli stessi errori commessi in precedenza. Perché il Nuovo Piano in certi passaggi, pur senza nominarlo, sembra quasi resuscitare il famigerato Green Pass. (continua dopo la foto)

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Invece i cittadini chiedono rispetto, misure chiare, una comunicazione trasparente da parte di media e governo. Chiedono che non sia sparso il panico e che i dati non siano costantemente falsati, come è stato per il Covid-19. E che a decidere dei nostri destini siano professionisti e medici, che siano coinvolte le università, e che non sia lasciato tutto in mano a “comitati tecnici” non meglio identificati. Chiedono di avere una rete di medicina territoriale funzionante, medici di base presenti e disponibili, informazioni reali e verificate e, soprattutto: Rispetto. Perché la medicina quella vera è innanzitutto rispetto dei pazienti, della loro vita e della loro sensibilità. Quindi, ministro Schillaci, cestini questo inaccettabile pastrocchio e metta al lavoro seriamente la sua squadra. Ne abbiamo tutti bisogno.

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