Ecco i farmaci “introvabili” in Italia – Lo spunto lo dà Fedez, e non parliamo dei guai con la Legge di sua moglie, né di qualche trovata glamour, la cosa è più seria. Il rapper, nei giorni scorsi, ha denunciato la difficoltà nel reperire gli enzimi pancreatici, farmaci indispensabili per le persone che come lui hanno subito un intervento al pancreas. E questo accade a Milano, dove le farmacie sono numerose: situazione che, dunque, nei piccoli centri è ancora più grave. Il problema è che è molto lunga la lista dei farmaci di fatto introvabili nelle farmacie del nostro Paese. Al 5 gennaio dello scorso anno, secondo l’Aifa, erano addirittura 3.200 i medicinali “carenti”. A distanza di dodici mesi, non è cambiato granché, se non in peggio: nelle ultime settimane la lista si sarebbe considerevolmente allungata, con farmaci che, al momento della ricerca, risultano non più disponibili per “cessata commercializzazione definitiva”. Sicché, alla data del 26 gennaio, sono 3.494 i medicinali carenti o irreperibili. (Continua a leggere dopo la foto)
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I farmaci “carenti”
Le criticità interessano in particolare per 30 prodotti, di una certa importanza, tra cui farmaci salvavita: scarseggiano tanto l’insulina per i diabetici quanto i farmaci antitumorali. Nelle farmacie italiane scarseggiano alcuni dei farmaci più utilizzati come antinfiammatori, antipiretici, diversi tipi di antibiotici, cortisonici per l’aerosol, prodotti per la tosse, ma anche farmaci antipertensivi e antiepilettici. Altre terapie o farmaci sostitutivi potrebbero essere delle soluzioni, ma è più facile a dirsi che a farsi. L’organismo umano si abitua a un determinato trattamento farmacologico e non è detto che possa accogliere una terapia sostitutiva. Il problema si ripresenta ciclicamente e non è più dovuto alla pandemia. Infatti, persino in questo delicatissimo campo, si avvertono le ripercussioni delle tensioni geopolitiche, come ha spiegato a Il Messaggero il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia. “Non dimentichiamo che l’Europa è dipendente da altri paesi, soprattutto da Cina e India, dove vengono prodotti i principi attivi. E l’approvvigionamento non sempre è in grado di soddisfare le richieste”. E non è tutto: “Senza contare poi che ci sono stati problemi anche per il confezionamento dei farmaci. Per esempio, i blister di alluminio prodotti in Ucraina e Moldavia non erano disponibili”, ha aggiunto Roberto Tobia. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nasce la rete “Drughost”
Allo stato attuale, Aifa può autorizzare l’importazione di 399 farmaci carenti, mentre è possibile sostituire con equivalenti almeno 2577 introvabili. Si è poi riusciti a studiare dei trattamenti terapeutici alternativi per fare a meno di altri 524 farmaci. In totale, le vere e proprie carenze riguardano 300 medicinali. Per cercare di garantire le terapie ai pazienti in reale pericolo di vita, è oggi operativa la Drughost, una rete nazionale di monitoraggio dei farmacisti ospedalieri, che ha lo scopo di monitorare la situazione e segnalare le carenze.
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