Mentre dalle parti del governo giallorosso continuano a invocare gli aiuti del Recovery Fund, che nella migliore delle ipotesi arriveranno soltanto nel corso del 2021 e forse non prima dell’estate, altre economie stanno affrontando a testa alta l’emergenza figlia della pandemia di Covid-19. Gli Stati Uniti, tra tutti, hanno visto il Pil crescere addirittura del 33,1% nel corso del terzo trimestre del 2020, un dato che segue sì un netto calo nel periodo precedente, ma che si è rivelato superiore alle stime degli esperti. Si tratta dell’aumento più forte mai fatto registrare dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi.

Numeri che hanno ovviamente fatto esultare l’amministrazione Trump, a caccia di consensi in vista della sfida con Joe Biden per la Casa Bianca, e scatenato le accuse dei democratici, che hanno accusato il presidente americano di non aver fatto abbastanza per portare il Paese fuori dal tunnel: “La ripresa sta rallentando, se non è già in stallo, e sta aiutando coloro che sono al vertice lasciando invece indietro decine di milioni di famiglie lavoratrici e piccole imprese”. Il piano alternativo proposto da Biden prevede un nuovo bazooka da 700 miliardi di dollari per colmare le perdite causate nelle scorse settimane dalla pandemia.

A trainare il boom del terzo trimestre è stata innanzitutto la spesa per i consumi personali, aumentata del 40,7%, mentre gli investimenti interni privati sono aumentati dell’83% a fronte di un incremento del 59,3% nel settore immobiliare. In calo, invece, le richieste di sussidi di disoccupazione, che hanno fatto registrare un -40 mila unità, il dato più basso dagli inizi della crisi di marzo. E se è vero che, avvertono gli economisti, il mercato del lavoro avrà una ripresa estremamente graduale, i numeri fanno comunque ben sperare in vista delle prossime, difficili settimane.

Dati, quelli a stelle e strisce, che confermano ancora una volta quanto importante sia, in un momento del genere, avere una banca centrale capace di stampare moneta. L’Italia, come tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, non può farlo, affidandosi piuttosto alle scelte della Bce. E si trova così, nel bel mezzo di un’emergenza senza precedenti, a dover attendere, impotente, che dalle parti di Bruxelles si decidano finalmente a inviare qualche centesimo.
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