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Conte assume… Beppe Grillo! Ecco quanto prenderà il fondatore dal “nuovo” M5S (e perché)

Pubblicato il 22/04/2022 10:48

200 mila euro l’anno. Una spesa decisamente non da poco. Necessaria al Movimento Cinque Stelle per l’assunzione… di Beppe Grillo! Sì, avete capito bene. Un vero e proprio tesoro versato ogni 12 mesi per il blog del fondatore del partito, la metà destinato alle tasche del curatore Nina Monti. Un esborso al quale davvero non si può rinunciare? Evidentemente no, come sottolineato da Simone Canettieri sulle pagine del Foglio. Perché al nuovo leader Giuseppe Conte serve che il megafono virtuale del comico genovese resti silente, o quantomeno che non inizi a starnazzare contro di lui. Una compiacenza, insomma, dal prezzo molto alto.

I fondi dai quali attingere per far fronte alla spesa sono, principalmente, quelli dei tanto sbandierati rimborsi, trasformatisi col passare dei mesi da medaglia al petto dei grillini a motivo del contendere, causa di espulsioni e sanzioni a non finire. Secondo il Foglio, l’accordo tra il nuovo numero uno del M5S e Grillo sarebbe frutto di un incontro andato in scena Roma e al quale hanno preso parte anche Roberto Fico e Claudio Cominardi. Quest’ultimo, non a caso, è il tesoriere del Movimento, dotato di potere “di firma e di spesa”.

Stando a quanto raccontato dal Foglio, insomma, quel Grillo che un tempo girava per l’Italia animando i palchi e le piazze, attirando a sé cittadini delusi da una politica lontana e imbrogliona, oggi sarebbe sostanzialmente pagato per mordersi le labbra. Con tanto di contratto che prevederebbe anche per Conte “la possibilità di recedere in qualsiasi momento in maniera unilaterale”. Un patto che sarebbe alla base della nuova fase tra i due: “Dopo le tensioni della scorsa estate, quasi a suon di insulti e pernacchie, fra Grillo e Conte è scoppiata ora una pace per molti inaspettata ed eccessiva. Il Garante non si è opposto alla strategia dell’ex premier per gestire la vicenda dei ricorsi in tribunale sullo statuto. Grillo si è fidato di Conte, nonostante i suoi storici avvocati gli dicessero di non farlo”.

Anche quando è stata la volta di indicare i nuovi probiviri e il membro del Collegio di garanzia, Grillo “ha tirato fuori nomi graditi all’ex premier, rinunciando così alle ultime due prerogative che gli erano rimaste”. Ora spunta fuori l’esistenza di un “contratto per diventare di fatto un dipendente (dal punto di vista economico) del M5S, il partito che ha fondato”. Una scelta che, ovviamente, ha fatto storcere il naso a tanti parlamentari grillini. Quelli che guardano con preoccupazione a un blog di Grillo “silenziato”, innanzitutto. E quelli che sottolineano come 200 mila euro l’anno sono pur sempre 200 mila euro.

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