Una polemica che continua a infuriare, quella relativa allo stop al reddito di cittadinanza deciso dal governo e contestato duramente dalle opposizioni. E che ha visto intervenire in queste ore anche l’ex ministro Giulio Tremonti, che ha voluto dire la sua su uno dei temi più caldi del fronte politico. Le recenti tensioni sono state innescate dall’sms di “fine assegno” che 170 mila famiglie si sono viste inviare in questi giorni, a testimonianza della volontà da parte dell’esecutivo di superare definitivamente il sostegno simbolo dei grillini. Tremonti ha però preso una posizione molto chiara in merito. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ospite di Controcorrente, il programma condotto da Veronica Gentili e in onda su Rete 4, Tremonti ha iniziato il suo intervento sottolineando come il reddito abbia attraversato tre fasi: la prima che definisce essenzialmente “politica”, con l’annuncio fatto da Luigi Di Maio e altri onorevoli grillini dal balcone: “Abbiamo abolito la povertà”. Parole “tragicomiche” per Tremonti. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Un episodio tragicomico, non serio – ha commentato l’ex ministro – Abolire la povertà per decreto non sta in piedi, è una mossa meramente politica”. Successivamente, il professore si è concentrato sulla fase Covid, durante il quale lo strumento si è invece rivelato, a suo dire, di assoluto impatto. Ma si trattava di un “periodo di emergenza. Oggi invece i contini non tornano”. (Continua a leggere dopo la foto)
Infine, una toccata a Pasquale Tridico, l’ex presidente Inps ora nel mirino del governo e della possibile commissione d’inchiesta sul reddito di cittadinanza: “Quando Tridico dice che ha evitato frodi per 11 miliardi di euro ammette che il provvedimento era sbagliato, perché evidentemente la meccanica del sussidio è errata se lo espone al rischio di frodi miliardarie”.