Una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, al ministero dell’Interno e ai vertici delle forze dell’ordine. Per sottolineare la situazione nella quale si sono trovati tanti agenti di polizia, costretti a fare i conti con le difficoltà della lontananza dai propri affetti e delusi dalle tante promesse mai mantenute in merito. A firmare il testo è stato il sindacato Snap (Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia), che nel rivolgersi alla leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato: “Per la nostra nazione, lei è la prima donna e mamma premier e questo non può che rappresentare un valore aggiunto in termini di sensibilità verso temi centrali quali la famiglia e la sicurezza del Paese”. Ricordando poi a Meloni come proprio la presidente del Consiglio abbia rivendicato più volte, in passato, il diritto alla famiglia e l’impegno per la nazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il sindacato ha fatto presente alla premier la situazione in cui si sono trovati i vincitori del concorso interno, per titoli ed esami, per la copertura di 1.141 posti come vice ispettore della Polizia di Stato, successivamente allargato a 2.721 unità. Personale che, a partire da dicembre 2023, sarà assegnato presso le nuove sedi di servizio, quasi sempre molto lontano dai propri affetti. (Continua a leggere dopo la foto)
Una situazione che andrebbe a colpire anche chi, dopo anni di sacrifici, era riuscito finalmente a riavvicinarsi alla propria famiglia. “I colleghi – si legge nel testo – dopo aver superato un lungo ed impegnativo iter concorsuale, saranno costretti a scegliere tra le legittime progressioni di carriera ed il dover nuovamente lasciare le proprie famiglie”. (Continua a leggere dopo la foto)
Viste le carenze negli alloggi, sarà inoltre impossibile per molti portare con sé i famigliari: “Con queste prospettive i poliziotti saranno obbligati o a rinunciare alla progressione di carriera duramente raggiunta oppure ad allontanarsi nuovamente dai propri affetti con tutte le connesse problematiche sociali ed economiche che non potranno che minare fortemente gli equilibri familiari, specie per le famiglie monoreddito già gravate da mutui e/o altre situazioni di disagio”. Da qui la richiesta di rivedere il piano di assegnazione, tenendo realmente conto delle esigenze degli agenti.