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Termometri, scuolabus e tamponi. Azzolina & Arcuri, adesso anche De Micheli nella compagnia dei comici

Pubblicato il 26/08/2020 12:27 - Aggiornato il 26/08/2020 23:12

In alto mare, il governo ci naviga da mesi, ma la situazione non cambia. Se continua così altro che ripartenza!

Come e quando indossare la mascherina tra i banchi di scuola, quali siano le regole per autobus e scuolabus in modo tale da garantire che tutti gli studenti arrivino in tempo, come essere sicuri che Asl, medici di base e pediatri possano far fronte a tutte le richieste, domande e segnalazioni provenienti dai genitori in ansia, questo e molto altro deve essere ancora affrontato e stabilito.

Oggi se ne discuterà nella riunione tra la ministra Azzolina, il ministro della Salute Roberto Speranza, la ministra dei trasporti Paola De Micheli, Boccia, Agostino Miozzo coordinatore del Cts, il commissario Domenico Arcuri e i governatori delle 20 Regioni.

Il problema della capienza dei pullman per il trasporto degli studenti a scuola, c’è sempre stato, ma solo adesso sembrerebbe comparire tra la lista delle cose urgenti di cui occuparsi. Tra le soluzioni prese in esame l’aumento della capienza e quindi la diminuzione del distanziamento, ma il Cts è contrario a deroghe, “solo se la permanenza è inferiore ai 15 minuti si può evitare il distanziamento”. I divisori tra i sedili risultano invece difficili da usare.

Altra questione all’ordine del giorno, lasciata nel cassetto, la misurazione della febbre. A chi affidare la responsabilità della sorveglianza delle condizioni di salute dello studente rimane un mistero. C’è chi preferirebbe che ad occuparsene sia la scuola, ma il Cts è ferreo: “per evitare assembramenti è necessario misurarla prima di uscire di casa”. Assolutamente contrari a questa possibilità i due infettivologhi Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano e Andrea Crisanti, il quale afferma: “Trovo assurdo che otto milioni di famiglie misurino la temperature da sole, a casa, con termometri diversi”. “È responsabilità politica, la sorveglianza epidemiologica non la si può scaricare sulle spalle dei cittadini”, dichiara Galli.