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“Sei mesi per la radioterapia”. La lettera choc al paziente oncologico: l’ennesimo caso di malasanità in Italia

Pubblicato il 06/09/2023 14:55

Sei mesi di attesa per poter effettuare la radioterapia. Troppi, tanto da costringere il paziente a lasciare la propria Regione: “L’angoscia di dovermi curare l’ho superata. L’idea di farlo lontano dalla mia famiglia è troppo”. Parole toccanti, quelle rilasciate da Gian Michele Angheleddu al Corriere della Sera. L’uomo, sardo, ha scoperto di avere un cancro che richiede la radioterapia. Dopo un primo schiaffo, tremendo, il secondo: l’ospedale San Francesco di Nuoro gli ha difatto suggerito, nero su bianco, di andarsi a curare altrove: “A causa della lista d’attesa non è possibile rispettare una tempistica oncologica corretta”. E a seguire: “Pertanto si invita il paziente a recarsi in altro centro fuori Regione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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sei mesi radioterapia

L’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha cercato di gettare acqua sul fuoco, sostenendo che quel messaggio sia falso o vecchio. Ma Angheleddu al Corriere ha ribadito: “Quel documento me l’ha mandato l’Asl ed è noto che i tempi sono lunghi anche per chi è più grave di me”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Corriere ha raccolto anche un’altra testimonianza: quella di Raffaele Cugusi, 62 anni: “Parlare mi stanca, ma voglio che le cose cambino”. Cugusi ha subito una tracheostomia: “La diagnosi l’ho avuta a giugno. I medici dicono che è grave, ma sono ancora in attesa. Per spostarmi in un’altra provincia o addirittura nella penisola dovrei farmi accompagnare. Non è semplice”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’assessore Doria ha confermato come la Sardegna stia attraversando un momento di disagio. Evidenziando però, sulla base della relazione del direttore generale dell’Asl Paolo Cannas, come la situazione sarebbe meno grave di quanto dipinto: “Noi stiamo facendo il massimo, allungando anche le fasce orarie di accesso alle terapie, ma al Businco di Cagliari è in corso il cambio delle macchine per la radioterapia. Molti pazienti si riversano negli altri centri”.

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