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“Ho perso una gamba e non ero neanche grave!” Aldo, la storia di malasanità che mette i brividi

Pubblicato il 04/10/2023 13:23 - Aggiornato il 04/10/2023 13:24
malasanità Aldo gamba amputata

Invalido al 100%, costretto sulla sedia a rotelle a vivere in un ospizio. Un altro, l’ennesimo, caso di malasanità. A raccontare la sua tremenda storia è Aldo, un pensionato di 75 anni di Alessandria. “Non ero neanche grave, ora non sono più niente. Se qualcuno mi avesse prenotato quegli esami, adesso avrei ancora la mia gamba”, dice avvilito a Repubblica, mentre aspetta da un anno una protesi che non arriva mai. Solitudine e abbandono, e un corpo fatto a pezzi perché nessuno ha risposto al centralino di un Cup. E perché la visita, prima di routine e poi diventata urgente, è scivolata prima a 6 mesi, poi a un anno. Infine a mai. Quando ha rivisto un medico è stato solo per farsi amputare la gamba, quando ormai era tutto perduto. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Avevo problemi di circolazione, era il 2018”, racconta a Maurizio Crosetti. Poi – indovinate? – è arrivato il Covid. Quindi fermi tutti: lockdown, tamponi. vaccini. Tutto il resto non contava nulla. Ed ecco il dilagare la malasanità. Le visite di Aldo erano già prenotate, ma gliele fanno saltare. Prima l’amputazione di due dita del piede (“Mi avevano dato gli anti-infiammatori per un sacco di tempo, ma non era mica quello il guaio”) per colpa di una setticemia, poi l’attesa di controlli sempre più lontani e infine impossibili. “La mia ‘fortuna’? Un attacco di cuore”. Così siamo messi, dopo lo stillicidio di tagli alla Sanità dei governi di sinistra, ultimo quello pandemico di Speranza. Che ha buttato miliardi, regalandoli a Big Pharma invece di investire nella nostra Sanità pubblica. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Potevano tagliare sopra o sotto il ginocchio, hanno preferito tagliare sopra perché costa meno, me l’hanno anche detto, io non ci potevo credere”, dice Aldo, sempre più scosso. “Se avessi avuto i soldi, quegli esami li avrei fatti privatamente“. Una frase, questa, che gli italiani ormai, purtroppo, conoscono a memoria. “Non ero abbastanza grave per non dover aspettare dei mesi la visita all’ospedale, ma senza quel mezzo coccolone sarei morto di cancrena. Mi dicono che devo essere contento: senza il cuore malato, addio Aldo”. Così, invece, addio alla gamba amputata. “Penso che chiederò un risarcimento”, dice. Ora vive con 600 euro di pensione minima in una Rsa. E aspetta una protesi. La malasanità divampa a causa dei tagli, la Sanità pubblica – Aldo compreso – aspettano rispote.

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