Un documento spaventoso che a leggerlo in questo periodo, in cui siamo già da un anno vittime di restrizioni, fa venire i brividi. Sembra davvero di essere tornati indietro di secoli e di rivivere le stesse storie della caccia alle streghe o ancora peggio di vivere una situazione in cui chiunque, perfino dei ragazzi innocenti, siano trattati come dei criminali.
Su un profilo Telegram, un certo Ernst ha reso nota una lettera con cui il Sindaco di un paese in provincia di Udine chiede (ufficialmente e con tanto di firma) cooperazione all’Istituto comprensivo, invitando tutti gli insegnanti a denunciare “movimenti sospetti” e consentendo così di soffocarli per tempo.
Il Sindaco di Pagnacco rivolgendosi alla dirigente, si legge nel documento i cui contenuti vengono riferiti anche dal Messaggero Veneto, “richiede una immediata segnalazione nel caso lei o i docenti veniate a conoscenza di compleanni, riunioni o anche semplici contatti tra studenti per fare compiti insieme”.
“Mi rendo conto delle difficoltà del momento e anche di quanto sia impegnativo per gli insegnanti gestire la didattica a distanza. Anche per questo motivo ritengo sia importante chiedere questo piccolo sacrificio alle famiglie”, prosegue scrivendo il primo cittadino.
E non importa se i ragazzi così facendo vengano privati della loro socialità, tanto per il signore firmatario “oramai i ragazzi utilizzano con scioltezza gli strumenti per fare la Dad e li possono utilizzare anche per vedersi tra loro e fare i compiti e socializzare”.
È evidente che in generale, e non solo il sindaco, non si abbia consapevolezza di cosa voglia dire per i ragazzi non poter più vivere la scuola, alzarsi tutte le mattine e mettersi per tante ore consecutive di fronte a uno schermo, perdere la possibilità di vedersi, confrontarsi, di giocare, di imparare, di crescere nell’ambiente scolastico. È evidente che il governo e i mass-media, che fin dall’inizio hanno messo in piedi una campagna di trasmissione delle informazioni del tutto inadeguata, siano gli artefici di tutto questo.