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“Se mi togli mia mamma io non vivo più”, la battaglia di Fabrizio per i diritti dei disabili

Pubblicato il 01/04/2021 10:26 - Aggiornato il 01/04/2021 14:17

Quella che vorremmo raccontare oggi è la storia di Fabrizio, un uomo di 46 anni affetto da Sclerosi Multipla. “Vorrei che questo video diventasse virale. È una cosa pazzesca! Spero che in qualche modo io e mia madre riusciremo a vaccinarci. Noi vogliamo vaccinarci”. Spiega con queste parole Fabrizio, chiedendo l’aiuto di tutti per riuscire a ottenere e far valere i suoi diritti.

La sua è una disabilità al 100%. Sarebbe impensabile mettere una persona come lui, con piena disabilità, in una condizione di solitudine. Non a caso abbiamo usato il condizionale: per tutti è impensabile tranne per coloro i quali si stanno occupando della organizzazione della campagna vaccinale.

“Per quanto riguarda la categoria di quelli come me, fragili, sono state attivate le richieste di vaccino, sia per me che per mia mamma. Io vivo solo con lei e non sono autonomo. Ho bisogno di assistenza h24”, spiega con queste parole Fabrizio. (Continua dopo la foto)

“Le iscrizioni le hanno aperte una quindicina di giorni fa. A oggi non ci hanno contattato. Noi stiamo aspettando questo giorno e non vediamo l’ora di vaccinarci per stare più tranquilli”. Ma dopo la lunga attesa per riuscire ad ottenere il tanto desiderato momento, indiscutibile diritto di chiunque voglia riceverlo, arriva all’ultimo minuto la comunicazione per la convocazione. Per Fabrizio e la madre, molisani di Termoli, è impossibile e impensabile riuscire ad organizzarsi.

“Stamattina mamma si è svegliata, ha guardato il telefono e ha visto che ieri l’hanno chiamata per farsi la vaccinazione. Nel messaggio che le hanno lasciato c’era scritto che doveva presentarsi questa mattina a Campobasso”.

Fabrizio spiega: “Una persona che assiste un disabile che non è autonomo e per di più vive solo con questa persona, non può lasciare il disabile da solo. Se mi levi mia mamma io non vivo più. Come fa a lasciarmi da solo? Ma non è nemmeno questo, oltre al fatto che questo già non va bene. Dare un po’ di preavviso sarebbe il minimo per organizzarsi. Da sola mia mamma non può vaccinarsi, mettersi in macchina -dopo aver ricevuto la somministrazione- e tornare a casa da sola. Mia mamma sta bene, è in salute, ma è sempre una donna di 68 anni. Anche quando io dovrò vaccinarmi, chiederò a un mio amico di accompagnarmi”. Tutto questo è una vergogna! (Continua dopo il video)

ItalExit è contraria all’obbligo vaccinale e avversa ad ogni forma di ritorsione per chiunque non voglia riceverlo. Ma, allo steso tempo, ritiene che sia inviolabile il diritto di ottenere il vaccino per chiunque lo voglia. Soprattuto, come in questo caso, se si tratta di soggetti fragili.

L’Italia fin dall’inizio sta dimostrando grosse lacune nella gestione della campagna vaccinale. È intollerabile che le persone disabili e i loro caregivers siano messi nella condizione di doversi spostare per ottenere il loro diritto. Dovrebbero ricevere la vaccinazione presso le loro abitazioni e in contemporanea. È evidente che la macchina vaccinale messa in piedi non funzioni nei suoi ingranaggi di base. Tutto ciò lascia profondamente sdegnati: invece di pensare alla propaganda e a come distruggere le attività imponendo le chiusure, si occupassero di questo!