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“Le organizzazioni criminali ringraziano”. Saviano ancora contro il governo Meloni: accuse e polemiche

Pubblicato il 18/04/2023 09:22

Un tema che sta facendo discutere, quello della possibile abolizione della protezione speciale per i migranti da parte del governo Meloni. E che ha visto intervenire, immancabile, lo scrittore Roberto Saviano, che ha colto la palla al balzo per andare all’attacco dell’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. Spiegando come, a suo dire, ogni passo avanti in questa direzione non farebbe altro che favorire i criminali: “Le organizzazioni criminali ringraziano il governo Meloni che, abolendo la protezione speciale per gli immigrati, non farà altro che creare un esercito di invisibili che non avranno documenti, che non saranno tutelati, che non potranno affittare case e lavorare con contratti regolari”. (Continua a leggere dopo la foto)
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saviano meloni

Saviano si è quindi schierato fortemente contro l’abolizione della protezione speciale, che era stata introdotta dal governo Draghi a suo tempo. Sottolineando poi come Giorgia Meloni “dice che bisogna abolire la protezione speciale perché in Europa ce l’ha solo l’Italia (scopriamo che sono 18 i paesi europei che la applicano, qualcuno la avverta)”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Non sono mancate, però, pronte risposte allo scrittore, che da tempo è in rotta di collisione con il centrodestra. La Lega ha fatto notare come la normativa non favorirebbe, all’atto pratico, l’integrazione, creando piuttosto le condizioni per un’immigrazione irregolare perché di fatto avrebbe gli effetti di una sanatoria. A intervenire sul tema è stato direttamente Matteo Salvini. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Immigrazione, smontata l’ennesima bugia della sinistra – ha scritto Salvini sui social – costretta a mentire pur di non ammettere la realtà dei fatti: dal 2020 ad oggi, meno del 6% dei permessi speciali rilasciati si sono trasformati in lavoro, regalando oltre 40mila persone all’illegalità e alle mangiatoie. Avanti sulla strada del buonsenso”.

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