Mentre i residenti di Milano continuano la crociata contro il sindaco Beppe Sala e lo stato di totale abbandono in cui versa da tempo la città, con episodi di violenza sempre più frequenti nel silenzio totale dell’amministrazione, il primo cittadino sembra avere ben altri grilli per la testa. In particolare, le attenzioni dell’esponente del Pd sembrano rivolte all’Ambrogino, massima onorificenza cittadina concessa a chi ha dato lustro alla città. Le assegnazioni di quest’anno, infatti, sono finite al centro di un’accesa polemica che ha visto intervenire Selvaggia Lucarelli, gli utenti e, infine, lo stesso Sala, che non ha gradito in particolare la proposta della Lega di assegnare un premio al comico Andrea Pucci. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sala non ha fatto nomi in maniera esplicita, ma quando è intervenuto in aula consigliare per difendere la sua assessora contro cui era stata presentata una mozione di sfiducia da parte del centrodestra, è sbottato: “È il momento di dividere le persone tra quelle per bene e quelle che non lo sono, tra quelle che lavorano, magari facendo degli errori, e quelli che non fanno molto. Dico solo che il Consiglio comunale, il giorno dopo la dimostrazione che ha dato sulla scelta clientelare degli Ambrogini si permetta di presentare una mozione del genere contro una persona che lavora, è vergognoso”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sala ha poi rincarato la dose: “Se mi chiedete di dire che nella nomina degli Ambrogini non c’è stato clientelismo, io non posso dirlo. Se ognuno apre Google e cerca clientelismo, leggerà che è un sistema di rapporti tra persone basato sul favoritismo, soprattutto in campo politico, in nome di un reciproco interesse. Quello che io affermo è che a volte si dà l’Ambrogino a chi attacca la giunta. Io lo vedo così: ogni anno vengono proposte persone che fanno comodo a una parte politica, perché durante l’anno hanno operato per screditare la giunta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Pucci, dal canto suo, non ha voluto fare passi indietro: “L’Ambrogino d’Oro? Perché da 30 anni regalo leggerezza ai milanesi”. In riferimento ad alcune battute bollate come “omofobe” fatte in passato, il comico ha risposto al Corriere della Sera: “A parte che non me la ricordo… ma nella comicità il politically correct va messo da parte”.
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