Lo scontro sempre più evidente che coinvolge la Russia, gli Stati Uniti e più in generale l’Occidente unito sotto le bandiere della Nato non accenna a placarsi. Anzi, si intensifica ogni giorno. La morte del dissidente anti Putin Nalalny ha innescato una sequela di accuse e controaccuse, mentre sul fronte Ucraino non si riesce ancora a vedere una soluzione al conflitto. Biden ha dichiarato che i 60 miliardi di aiuti a Zelenski verranno inviati e ha accusato Putin di essere il responsabile della morte di Navalny. Ma anche negli Stati Uniti non c’è una visione univoca, visto che la Camera a maggioranza repubblicana non sembra intenzionata a concedere il via libera per i nuovi aiuti a Kiev. E persino Elon Musk si è espresso contro l’invio di soldi e armi, chedendo una soluzione diplomatica. Ora, a gettare benzina sul fuoco ci pensa l’ex Presidente russo Dmitry Medvedev. Considerato uno dei falchi del regime di Putin, ora minaccia addirittura lo scoppio di una guerra nucleare. (continua dopo la foto)
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“La Russia può colpire Washington, Berlino o Londra con i suoi missili”, ha tuonato. L’invettiva dell’ex Presidente è ovviamente legata alla guerra in Ucraina e all’appoggio a Kiev fornito dai Paesi Occidentali legati. E ci fa capire ancora meglio perché la Russia non cederà mai sul fronte ucraino, se non ottenendo i territori per cui ha avviato il conflitto. Se la Russia dovesse tornare ai suoi confini del 1991, le Forze Armate russe dispiegherebbero tutto il loro arsenale e attaccherebbero Washington, Berlino e Londra oltre a Kiev. “Questi idioti in Occidente”, ha minacciato Medvedev, “credono davvero che il popolo russo accetterebbe una simile disintergazione del proprio Paese?”. In questa frase è sintetizzato il fortissimo legame che la maggioranza del popolo russo sente per le proprie guide politiche e militari. (continua dopo la foto)
Insomma, per quanto sia probabilmente un tentativo di forzare la mano all’Occidente perché molli il colpo in Ucraina, l’avvertimento di Medvedev non poteva essere più chiaro. L’attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza Russo sottolinea che “le potenze nucleari non perdono mai una guerra” finché difendono la propria Patria. E per rendere più concrete le sue parole, riferendosi alle città europee e americane rincara la dose: “Questi bellissimi luoghi storici sono stati inseriti molto tempo fa fra gli obiettivi della triade nucleare russa”. E sarebbero colpiti, fa capire, con missili intercontinentali terrestri, missili lanciati da sottomarini e bombardieri strategici con bombe nucleari. Sarebbe un’Apocalisse e Medvedev lo sa. L’ex Presidente non è nuovo a queste uscite. Ma l’inasprirsi della situazione geopolitica internazionale non può far passare minacce così chiare e dirette in secondo piano.
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