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Eco-vandali, ecco chi e cosa c’è dietro. L’intervista choc: “Come nel Kgb”

Pubblicato il 11/01/2023 18:52 - Aggiornato il 11/01/2023 21:35

C’è una regia internazionale dietro gli atti di eco-vandalismo. Ne è convinto Marcello Foa, ex presidente della Rai e firma de il Giornale, intervistato in proposito da Andrea Indini proprio per il quotidiano fondato da Indro Montanelli. Da un po’ di tempo assistiamo a manifestazioni di protesta riguardo i cambiamenti del clima, lungo la scia tracciata da Greta Thunberg, ma, ora che la bimba svedese è cresciuta e ha fatto un passo di lato, i suoi emuli e attivisti di Ultima generazione si sono lanciati in forme di protesta più estreme, sfociando nel vero e proprio vandalismo. D’altronde come altro definire deturpare le opere d’arte nei musei, bloccare il passaggio dell’auto, addirittura imbrattare la facciata del Senato? Ma, consapevoli o meno, questi ragazzi sono eterodiretti: ci sarebbe, appunto, una regia dietro giacché “usano gli stessi metodi del Kgb”. Foa propone questa tesi avendo approfondito le tattiche paramilitari e di condizionamento: nel suo libro appena pubblicato, “Il sistema (in)visibile”, svela infatti le logiche e i metodi dell’attivismo estremo, come quello degli ultrà ambientalisti, metodi che corrispondono a quelli elaborati un tempo dal Kgb. Dunque, dietro gli eco-vandali, si muove un movimento internazionale: “l’A22, che lavora per unire i manifestanti di molti Paesi”. Dietro questa sigla misteriosa chi si cela? Incalza l’intervistatore. La risposta è che occorre seguire, come da consolidata prassi investigativa, la pista dei soldi.  “I finanziamenti arrivano dal Climate Emergency Fund”, un gruppo fondato nel 2019 da un ex collaboratore dell’immancabile Bill Gates, Trevor Neilson, e da Rory Kennedy. (Continua a leggere dopo la foto)

regia internazionale eco-vandalismo

Non si tratta di un’omonima, ma è la documentarista undicesima e ultima figlia di Robert Kennedy. Tra gli sponsor, poi, prosegue Marcello Foa, ci sono gli eredi Getty e Disney. “Dal 1999 a oggi il gruppo ha finanziato 94 organizzazioni, addestrato 22mila attivisti del clima e mobilitato oltre 1 milione di persone”. Leggendo l’intervista, poi, si apprende come, solo nel 2022, il gruppo abbia sostenuto 43 movimenti con 5,3 milioni di dollari. “Nel 1984 fu un’ex spia, Yuri Bezmenov, a spiegare come si destabilizza una società: cambiando la percezione della realtà attraverso un mega lavaggio del cervello”, racconta Foa e, a stare attenti, è già successo molte volte, da ultimo basti pensare all’isteria pandemica. Il metodo, dunque, è di agire sui giovani che invocano cambiamenti sociali. Li si “rieduca” incolpando le istituzioni e generando una frattura generazionale.

Oggi il catalizzatore di questa tensione ideale artatamente generata è proprio l’ecologismo più estremo. Anche Greta rientra in queste logiche, “infatti è riverita all’Onu e al World Economic Forum”, considera ancora i giornalista e scrittore milanese, che individua lo stesso sistema e gli stessi obiettivi nelle Ong che perlustrano il Mediterraneo. La sinistra, conclude Foa, sposa queste battaglie per una giustificazione morale alla sua strenua difesa della globalizzazione.

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