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“Vanno elogiati”: incredibile decisione sugli eco-vandali che hanno imbrattato il Senato

Pubblicato il 04/01/2023 13:05 - Aggiornato il 04/01/2023 13:33

Sono già stati scarcerati Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, i tre “eco-vandali” responsabili di aver imbrattato nelle scorse ore la sede del Senato, tutti appartenenti al gruppo “Ultima generazione”. E hanno già promesso di non voler mollare, pronti a nuove iniziative: “Noi continueremo – hanno detto i responsabili dell’episodio che tanto ha fatto discutere in queste ore – seguiamo una disciplina rigorosamente non violenta. Durante l’imbrattamento il Senato era vuoto. Non volevamo colpire il presidente, come invece sostenuto da Ignazio La Russa. Ennesima risposta grottesca della politica”. Noi prossimi giorni, dunque, il gruppo potrebbe preparare nuove iniziative. Anche perché nel frattempo ha incassato il plauso proprio di alcuni onorevoli del nostro Paese. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Senato ha annunciato che si costituirà parte civile, chiedendo non pene esemplari contro i tre autori dell’imbrattamento ma un risarcimento per danni morali e materiali. Non tutti, però, sono d’accordo. Il co-portavoce dell’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana Andrea Bonelli ha infatti spiegato: “Non sono assolutamente dei criminali. Sono azioni che non condividiamo, ma definirle criminali è un fatto che non sta né in cielo né in terra”. (Continua a leggere dopo la foto)

Bonelli ha anche ammesso di aver compiuto gesti analoghi in passato: “All’inizio degli anni ’90, quando ho iniziato a frequentare i Verdi, ho fatto un forte atto di disobbedienza civile. Ho sabotato delle ruspe in un’area di Roma che stava per essere oggetto di speculazione. Abbiamo messo chili e chili di zucchero nei motori. (Continua a leggere dopo la foto)

Il sociologo Domenico De Masi, da sempre molto vicino a Beppe Grillo, è stato ancora più esplicito: “Vanno elogiati. Chi non ha a disposizione i telegiornali e i grandi organi di stampa, cosa può fare? Degli atti eclatanti che non fanno male a nessuno”. Per il dem Stefano Vaccari “atti di disubbedienza civile non devono pregiudicare le giuste battaglie. Ascoltare i giovani è però un dovere morale e civile”.

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