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“Rai libera o non pagheremo il canone”, l’appello della Schiliró

Pubblicato il 19/01/2022 09:36

La commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, com’è noto, ha il compito di vigilare sulla correttezza dell’attività del servizio televisivo e radiofonico pubblico nazionale.
Per tali ragioni, si chiede di prendere visione di alcune posizioni in ordine alla vaccinazione covid espresse, anche pubblicamente, da personalità scientifiche di particolare rilevanza.
Posizioni che causano molte domande a coloro che, nell’apprenderle attraverso fonti diverse dal servizio pubblico, comprendono che vi sono posizioni scientifiche opposte a quelle quotidianamente espresse nelle trasmissioni del servizio pubblico e constatano che dette posizioni non vengono nemmeno citate dallo stesso.
Detta presa d’atto rischia di portare l’opinione del cittadino contribuente a temere che il servizio della RAI non abbia la dovuta completezza e libertà di espressione ed informazione.


La tesi in ordine alla vaccinazione COVID dei bambini del prof. Robert Wallace Malone, facilmente reperibile su internet, suscita enormi interrogativi nel cittadino. Domande che noi riteniamo dovrebbero trovare adeguato spazio nel servizio pubblico.
Il prof. Robert Wallace Malone è un virologo e immunologo americano noto per essersi concentrato sulla tecnologia dell’mRNA, sui prodotti farmaceutici e sulla ricerca sul riutilizzo dei farmaci. I suoi studi sull’ mRNA trovano inizio negli anni ‘80, fatto che rende la sua opinione, a nostro avviso, interessante nel confronto.
Vi è , inoltre, la posizione pubblica del prof. Giovanni Frajese, medico italiano, esperto di ricerca nei campi dell’endocrinologia e della ricerca sul cancro, attualmente professore associato di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università di Roma “Foro Italico” e con un’esperienza professionale acquisita anche all’estero, attraverso le posizioni ricoperte presso il Visiting Professor al S.Bartholomew’s Hospital (Londra, Regno Unito), CHUL (Quebec City, Canada) e Research Associate al Netherland’s Brain Institute (Amsterdam, Olanda).


L’elenco di accademici di fama internazionale che hanno espresso opinioni diverse da quelle che, praticamente a senso unico, vengono rappresentate sulla quasi totalità delle reti televisive è molto lungo, vede anche premi Nobel in medicina. Le personalità citate, dunque, non vanno ritenute le uniche ed esaustive, ma solo dei meri esempi.
In questa sede, vorremmo esprimere le nostre perplessità sul comportamento del servizio pubblico televisivo italiano su cui la Commissione è chiamata a vigilare.
Noi siamo cittadini e contribuenti italiani, genitori, lavoratori e non abbiamo strumenti per comprendere se questi illustri professori sostengano tesi veritiere o meno.
Noi crediamo sia compito del servizio pubblico permettere un confronto all’americana e, dunque, con un contraddittorio equo, tra il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità o membri del Comitato Tecnico Scientifico italiano e questi accademici.


Riteniamo che una serie di confronti regolati dal metodo che le televisioni statunitensi utilizzano durante la campagna elettorale per le presidenziali USA per mettere a confronto i candidati possa essere di grande aiuto a superare le paure che molti cittadini italiani oggi hanno sul COVID e sul vaccino anti COVID.
Certamente la televisione pubblica è la sede per questi confronti e la Commissione lo strumento che il cittadino ha per indirizzarne i comportamenti, per questo ci permettiamo di rivolgere ad Essa la richiesta ed auspichiamo che venga accolta.
Questo al fine di garantire un’informazione ampia e scevra da punti di debolezza che ne permetterebbero strumentalizzazioni.
Dato l’intento di questa nostra istanza che, lontana da certezze preconcette, cerca esclusivamente di raggiungere una serena e informata comprensione, sarà evidente che, allorquando il servizio pubblico non dovesse attivarsi, i cittadini potrebbero ritenere inutile il servizio della RAI e, conseguentemente, vessatorio il canone.
di Nunzia Schilirò e altre 174 firme