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“È morto abbandonato dallo Stato”. La denuncia di Raffaella Regoli: “Ictus 10 giorni dopo il vaccino” (VIDEO)

Pubblicato il 13/05/2023 11:04 - Aggiornato il 13/05/2023 11:05

Mario non ce l’ha fatta. L’uomo colpito da Sla pochi giorni dopo la somminstrazione della seconda dose di vaccino anti-Covid è venuto a mancare proprio in queste ore. A dare l’annuncio è stata la giornalista di Fuori dal Coro Raffaella Regoli, che si era occupata più volte del suo caso con dei servizi: “Ci tenevo a ricordare Mario, stamattina mi ha chiamato sua moglie e mi ha detto che il marito non ce l’ha fatta. Non so se ve lo ricordate, è il signore che ha contratto la Sla a 16 giorni dalla seconda dose. Prima gli era stato diagnosticato un ictus, poi la Sla fulminante. Questo avveniva un anno fa e noi l’abbiamo raccontato in un servizio di Fuori dal Coro. Siamo tornati più volte sul suo caso. Alla fine il cuore di Mario non ha retto: lascia due figlie, una di 10 e una di 17. Oggi sento l’amarezza e il dolore per quanto è successo”. Una storia terribile, quella raccontata da Raffaella Regoli: Mario, secondo la giornalista, è morto per le complicazioni successive al vaccino. (Continua a leggere dopo la foto)
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raffaella regoli mario morto vaccino

Come spiegato dalla stessa Regoli in un video su Facebook, la moglie Pina ha deciso di agire per vie legali. Dopo la morte del marito, ha infatti presentato una denuncia per omicidio colposo, aiutata dall’associazione Effetti Collaterali, e ha chiesto un’autopsia per accertare le cause della morte del coniuge. Inoltre, ha richiesto il sequestro della documentazione sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Raffaella Regoli e la storia di Mario, morto per le complicazioni successive al vaccino

Era stata la stessa Pina a inviare una lettera al Giornale d’Italia nella quale aveva ricostruito i drammatici giorni successivi alla vaccinazione: “Sono la moglie di un malato Sla di 54 anni che fino a 18 mesi fa era una persona sana, felice di vivere e sempre positiva. Tutto è cambiato quando, per poter continuare a lavorare, ci hanno imposto di fare il vaccino. Abbiamo tentato in tutti i modi di evitarlo perché eravamo contrari. Non perché siamo no-Vax, ma perché ci eravamo documentati su questi sieri e ci eravamo convinti che non erano sicuri”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come tante altre persone, però, alla fine anche la signora Pina e il marito si sono rassegnati all’idea dell’inoculazione, visto che nel frattempo il governo stava rendendo impossibile la vita a chi rifiutava la dose. “I sintomi sono comparsi lo stesso giorno del vaccino, dolore al braccio, dopo 2 giorni mancanza di forza nella mano dello stesso braccio, e dopo pochi giorni disartria. Ci siamo recati al pronto soccorso e lo hanno ricoverato”. Era il 29 settembre 2021, il vaccino era stato fatto l’11 settembre. Le diagnosi? Prima ictus, poi Sla. Fino al peggior epilogo immaginabile: Mario, alla fine, non ce l’ha fatta.

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