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“Quinta dose necessaria”. L’Europa vuole già imporci un’altra vaccinazione e Draghi è pronto a obbedire

Pubblicato il 12/07/2022 11:31

Ci sta provando in tutti i modi, Roberto Speranza, a far passare il messaggio che la quarta dose sia ormai una necessità. Cercando di far passare sotto traccia le analisi di medici e virologi che parlano di varianti del Covid oggi sì molto contagiose ma molto poco pericolose, con la sola eccezione dei pazienti fragili. Il ministro della Salute continua a cannoneggiare, aiutato da parte della stampa, lanciando allarmi su allarmi. “Attenzione e prudenza”, “guai a pensare di aver vinto la battaglia” e via dicendo. E la quarta dose, di fatto, è ormai alle porte: Ema e Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia hanno ufficializzato l’indicazione rivolta a over 60 e fragili. E le novità non sono finite.

Il booster potrà essere iniettato 120 giorni dopo la precedente somministrazione, con particolare urgenza per chi si è vaccinato più di sei mesi fa. Le Regioni hanno già iniziato a riaprire gli hub, la grande macchina dell’inoculazione si è subito rimessa in moto in vista di una nuova campagna. Qualcuno ha addirittura già pensato di estendere la platea dei possibili pazienti, per ora sempre su base volontaria: “L’Emilia Romagna è pronta a estendere la quarta dose anche ai giovani” ha detto il governatore Pd Stefano Bonaccini. In tanti, insomma, hanno già iniziato a fregarsi le mani.

Le agenzie europee, al momento, sottolineano come per gli over 60 non ci siano prove scientifiche in grado di giustificare una nuova vaccinazione. Ma la sensazione è che, come sempre, prima o poi scatteranno nuovamente obblighi e restrizioni. Un triste copione già visto e rivisto, dettato dall’Unione Europea che, mentre l’Italia e altri Paesi si preparano alla quarta dose, pensa intanto già alla quinta. Anche perché i colossi farmaceutici hanno destinato capitali ingenti alla ricerca di nuovi farmaci e non hanno nessuna voglia di veder andare in fumo i loro investimenti.

Ema ed Edcd hanno così già annunciato che bisognerà pianificare una nuova iniezione per i fragili, magari in combinazione con i farmaci antinfluenzali. Tra dicembre e gennaio, dunque, potrebbe scattare addirittura la quinta dose per chi nel frattempo avrà ricevuto la quarta da qualche mese. Una campagna di vaccinazione infinita, permanente, che sembra pensata più per ingrossare ancora le casse di Big Pharma che per proteggere davvero i cittadini.

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