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Quarta dose obbligatoria per medici, infermieri e personale sanitario. Al ministero si preparano a sganciare la bomba

Pubblicato il 07/07/2022 20:56

Nihil sub sole novum. Dietro le quinte, quelli “ben informati” già preannunciavano un esito del genere. Se poi ascoltiamo le dichiarazioni delle solite virostar, se vediamo l’EMA che autorizza vaccino contro la sottovariante Omicron 5, se associamo le notizie della crisi del sistema sanitario, ecco che diventa facile giungere all’amara conclusione: le vessazioni legate agli obblighi vaccinali, che vedranno come protagonista la famigerata quarta dose, sono tutt’altro che finite, e i primi a farne le spese, come al solito, saranno i fragili ed i sanitari.
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Gli ospedali al collasso giustificheranno la quarta dose

Il grimaldello che fungerà da giustificazione per poter introdurre le future imposizioni sarà, probabilmente, la pessima situazione in cui versano gli ospedali italiani. Da tutto il Paese, infatti, giungono notizie di una sanità al collasso a causa della carenza di personale medico-sanitario. I motivi di tale penuria sono da ricercarsi nei contagi e nell’assenza dei “reietti” no vax, che ancora oggi si trovano a dover subire i nefasti effetti della campagna vessatoria portata avanti dal governo negli ultimi due anni. Per questi motivi sarà necessario imporre la controversa quarta dose, agendo in maniera del tutto controversa, almeno tenendo conto di tutte le informazioni che abbiamo raccolto fino ad oggi riguardo ai vaccini.
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Quarta dose obbligatoria per i sanitari

Quarta dose obbligatoria per Medici, Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari. Il Governo è già al lavoro per un nuovo decreto. L’esecutivo sarebbe impegnato nel trovare la quadra giuridica per poter emettere il nuovo obbligo, iniziando la nuova sessione di vaccinazioni obbligatorie fra il personale sanitario. La nuova ondata di mezza estate ha convinto ad accelerare su tale imposizione, non curandosi di tutta la letteratura scientifica che, ormai, ha determinato la scarsissima durata dell’efficacia dei vaccini in termini di protezione. Ecco allora che diventa chiaro il loop senza fine al quale dovremo sottoporci, vista l’ormai acclarata breve durata della copertura, che si attesta sui 2/3 mesi, senza contare l’obsolescenza intrinseca di un farmaco che, chiaramente, non potrà mai essere aggiornato in tempo reale rispetto ad un virus che muta con estrema facilità.
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La macchina della propaganda torna a fare il suo lavoro

Se due più due fa quattro e tre indizi fanno una prova, ecco che il quadro generale sull’obbligo alla quarta dose diventa sempre più chiaro. Da una parte abbiamo Pregliasco che dice che «nel prossimo autunno, sono già in corso degli studi che ci confermano la possibilità di avere un vaccino che comprende Omicron, quindi la variante più recente. Ritengo che si arriverà a una campagna vaccinale come quella dell’influenza: prospettata a tutti ma soprattutto per le persone più fragili e più anziane». Dall’altra abbiamo il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli che, secondo quanto riportato dal portale della FNOMCeO, afferma «credo sia ormai indispensabile una seria riflessione sull’esigenza di una quarta dose da somministrare al personale sanitario. Il virus è dilagante e rischiamo nel giro di qualche settimana una paralisi dei servizi essenziali». In ultimo vediamo un clamoroso aumento dei soliti noti avvicendarsi nei salotti televisivi per propagandare la quarta dose per i fragili. Gatta ci cova.
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La verità è un’altra

Fermo restando che, come affermato addirittura da Massimo Galli, non sappiamo quali siano effettivamente gli effetti collaterali imputabili alla vaccinazione, diventa lecito, se non necessario, interrogarsi sulla bontà del percorso intrapreso dal governo nel contrastare la pandemia in corso. La vaccinazione è davvero la risposta? La logica e i fatti suggeriscono di no. Applicare l’obbligo della quarta dose al netto di tutto ciò che sappiamo significa non aver imparato nulla. Significherebbe non tenere conto dell’assurdo flop della terza dose in termini di protezione. La verità è che i trivaccinati muoiono nella stessa percentuale rispetto ai non vaccinati, come dimostrato dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono infatti 1.402 i decessi che hanno riguardato italiani vaccinati con 3 dosi pari al 68% del totale. Una percentuale più alta del 67% di italiani che si sono vaccinanti con booster, e cioè con almeno 3 dosi. L’80% dei morti totali è vaccinato con ciclo completo. Numeri che non possono non far sorgere dei dubbi su quale sia la reale funzione di questo vaccino.
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Errare è umano, perseverare è diabolico

Alla luce di tutto questo, che senso ha insistere sulla vaccinazione e sugli obblighi coercitivi? Se le iniezioni non prevengono il contagio, se comunque non esulano dall’ingresso in terapia intensiva di alcuni (rari) casi gravi, se possono provocare effetti collaterali anche di grave entità, qual è la logica che si cela dietro l’instaurazione dell’obbligo per la categoria dei sanitari attualmente allo studio? Con 4 dosi in un anno ed una nuova ondata in corso è palese che qualcosa non abbia funzionato. Perché allora ci si ostina a trattare i medici come spugne da siero? Dov’è stato stabilito che il corpo dei sanitari non appartiene più a loro e che deve essere immolato alle cieche direttive di un governo che, fino ad oggi, non ne ha azzeccata una nemmeno per sbaglio? Qual è la logica nel continuare ad imporre qualcosa che ha chiaramente dimostrato di non funzionare secondo quanto promesso da chi l’ha prodotto? Come dicevano i latini, e spesso avevano ragione, errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

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