Parlare di errori commessi durante la pandemia, nel nostro Paese, è ancora oggi un tabù. Come testimoniato dalla recente visita in Italia di Anthony Fauci, ex consigliere di Donald Trump finito nella bufera in patria e osannato dai nostri media. L’Università di Siena gli ha conferito una laurea ad honorem, a riprova della stima di cui gode dalle nostre parti, ben superiore a quella americana. Una distanza, quella tra il Bel Paese e il resto del mondo, ancora più evidente ora che il Regno Unito ha deciso di spingere sull’acceleratore per fare chiarezza su quanto accaduto durante l’emergenza Covid, mettendo sotto torchio colui che per primo aveva avuto modo di gestire il budget nazionale, Jeremy Hunt. L’attuale cancelliere sarà chiamato a rispondere nei prossimi giorni del suo operato come segretario alla Salute di fronte a una commissione d’inchiesta creata appositamente. (Continua a leggere dopo la foto)
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A guidare la struttura è la baronessa Heather Hallet, che ha fatto capire da settimane di non voler concedere sconti a nessuno: chi ha sbagliato dovrà pagare, comunque si chiami e qualsiasi carica ricopra. Hunt dovrà così spiegare le scelte adottate nel periodo che va dal 2018 al 2022, quando il mondo intero si era fermato di fronte alla comparsa di un virus mai visto prima. (Continua a leggere dopo la foto)
Saranno chiamati a rispondere alle domande della commissione d’inchiesta, nelle prossime settimane, anche l’ex primo ministro David Cameron, l’allora numero uno dell’economia George Osborne e l’attuale vicepremier Oliver Dowden. Come spiegato da La Verità, sono tutti finiti sul banco degli imputati per aver deciso di tagliare la spesa pubblica a scapito della dei fondi per l’assistenza sanitaria, scelta che avrebbe “minato la capacità del Regno Unito di far fronte alla pandemia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Lampante la differenza, abissale, con quanto è accaduto e continua ad accadere nel nostro Paese: i responsabili della disastrosa gestione della pandemia sono ancora difesi da una parte della comunità scientifica e della classe politica. Lo stesso governo Meloni, che aveva promesso una commissione d’inchiesta sulla falsariga di quella inglese, si è arenato di fronte alle tante, troppe resistenze. Alcune interne al centrodestra, con Lega e Forza Italia in particolare che hanno messo il veto su indagini troppo approfondite, che chiamerebbero in causa anche loro esponenti. La verità, insomma, dalle nostre parti non è una priorità, mentre all’estero non si ha paura di scavare, anche a fondo.
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