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“Presi in giro dal Governo”, dopo il danno anche la beffa per il settore della ristorazione

Pubblicato il 08/08/2020 12:43 - Aggiornato il 08/08/2020 12:48

Ci si potrebbe stupire per le capacità inesauribili del Governo di superare i limiti della decenza.

Neanche il tempo di annunciare il provvedimento per -secondo loro- aiutare uno tra i settori più colpiti dalla crisi economica pandemica, che subito l’esecutivo si tira indietro.

Sembrerebbe infatti che il bonus per incentivare i consumi nei ristoranti e bar non sia più “una strada percorribile”, riferisce il Tempo. E pensare che proprio pochi giorni fa, Fipe Confcommercio aveva parlato di “segnali di interessamento nei confronti della categoria”. Talmente ‘anomalo’ l’interessamento che aveva mostrato il Governo verso il settore, proponendo il bonus, da farla sembrare una cosa speciale, quando la verità è che avrebbero dovuto ‘fare’ -non si può nemmeno dire di più, perchè presuppone che qualcosa sia stato fatto- da tempo. L’aiuto, l’interessamento verso il settore, questa realtà doveva essere la norma e non il contrario. A quanto pare il bonus sembra(va) essere qualcosa di speciale capace addirittura di risvegliare ‘le speranze’. E comunque parliamo sempre di “contentini al settore poco risolutivi”, come ha detto Roberta Pepi del movimento M.I.O

“L’ennesima occasione mancata. Ci avevamo sinceramente sperato, era finalmente un segnale di maggiore attenzione da parte delle Istituzioni al mondo dei pubblici esercizi e della ristorazione”, afferma Luciano Sbraga delle Federazione romana. “La categoria è sempre più esasperata, abbiamo più volte in questi mesi fatto presente che senza turisti e con lo Smart working molte attività sono in sofferenza e il problema non è tanto oggi quanto nei prossimi mesi, quando intevitabilmente cesseranno gli aiuti straordinari e gli imprenditori dovranno ricominciare a pagare tutte le tasse, magari anche con gli arretrati.”

Come si può non considerare uno dei settori che contribuiscono al Pil del Paese per circa il 5%, con un giro d’affari di 86 miliardi del 2019? Stando alle cifre delle associazioni di settore a Roma si lavora il “40% in meno delle potenzialità”. Di certo non era nemmeno necessario l’ultimo report della Camera di Commercio, che mette in evidenza preoccupazioni e timori del settore, per capire che “la realtà economica che le imprese si trovano ad affrontare, a 100 giorni dal lockdown, è molto complessa”.

Adesso che ci viene in mente, in effetti un contributo importante c’è stato ad opera del governo per ‘alleviare il settore’. Le dichiarazioni della Castelli ovviamente. Ma non nominiamo troppo questo fatto, altrimenti potremmo far credere che il Governo pecchi di perfezione.