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“Dateci un miliardo di euro!” Pfizer ha fatto causa al governo polacco: ecco perché e cosa può succedere

Pubblicato il 25/11/2023 22:04 - Aggiornato il 25/11/2023 22:09

Quanto stiamo per raccontare è francamente inaccettabile, paradigma perfetto della prepotenza e della tracotanza che contraddistingue il cartello di Big Pharma. Forse al colosso Pfizer/BioNTech i 100 miliardi di utili conseguiti nel solo 2022, essenzialmente grazie ai controversi vaccini contro il Covid-19, non sono bastati e, mentre ancora attendiamo di conoscere – e forse non conosceremo mai – il contenuto degli Sms segreti tra Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, ha deciso di far causa alla Polonia, al cui governo ora chiede qualcosa come 1,2 miliardi di euro per il mancato pagamento di 60 milioni di dosi del vaccino contro il Covid-19. Lo riferisce il quotidiano polacco Dziennik Gazeta Prawna. La vicenda da cui origina il contenzioso è nota: Varsavia, già nella primavera del 2022, il primo ministro Mateusz Morawiecki informò l’esecutivo dell’Unione europea che non avrebbe ritirato i vaccini Pfizer e indicò come causa diretta la guerra in Ucraina. Sicché il mese successivo annunciò la rescissione del contratto con il colosso farmaceutico, appunto a causa dei costi da sostenere per supportare Kiev: l’accoglienza dei profughi, inclusa l’assistenza medica, rappresenta un pesante onere per il bilancio polacco. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: Ursula von der Lyen e Albert Bourla

Pfizer è irremovibile

È stato negoziato un accordo, dunque, con le altre case farmaceutiche produttrici di vaccini: Moderna ha accettato di cancellare il 60% delle consegne programmate, ed è stato raggiunto un accordo anche con Johnson & Johnson. Pfizer, invece, pare irremovibile. La causa, ci informa Il Giornale d’Italia, è stata intentata al Tribunale di Bruxelles, poiché la contestazione si riferisce al mancato rispetto dell’accordo stipulato, nel maggio del 2021 dalla Commissione europea e da Pfizer. Come ricordato in precedenza, la trattativa fu condotta personalmente dalla von der Lyen, in maniera assai poco trasparente, per conto di tutti i Paesi membri dell’Unione. I dettagli del contratto, dunque, non sono noti, ma si stima che i vaccini siano stati acquistati al costo di 19,50 euro per dose. Con la diminuzione generale dei contagi e la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia – è appena il caso di ricordare, infatti, che la stessa Organizzazione mondiale della sanità, il 5 maggio scorso, ha dichiarato ufficialmente il termine della emergenza pandemica – negli ultimi mesi diversi Paesi, soprattutto dell’Europa centrale e orientale, avevano chiesto che si rinegoziasse il contratto, giudicato ormai eccessivo nei costi e nelle dosi da fornire. Lo scorso maggio la Commissione Europea aveva quindi firmato un nuovo contratto con Pfizer-BioNTech che prevedeva meno dosi di quelle che erano originariamente previste, ma il governo polacco si era rifiutato di firmarlo, con motivazioni più che comprensibili: l’ex ministro della salute, Adam Niedzielski, aveva scritto in una lettera alla Pfizer che “fornire centinaia di milioni di vaccini adesso è inutile”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le reazioni polacche

Lo stesso ministro polacco dichiarò, poi, che i termini dell’accordo erano scandalosi, e come dargli torto? Tornando all’oggi, “I rappresentanti della Pfizer, nonostante le ripetute dichiarazioni di essere pronti al dialogo con la Polonia – ha detto il portavoce del Ministero della Salute, Iwona Kania – e di comprendere la situazione in cui il governo polacco sta concentrando i suoi sforzi per aiutare un Paese devastato dalla guerra, non hanno presentato soluzioni concrete a questa situazione straordinaria”. Staremo a vedere, ora, come si muoverà l’Unione europea, ovvero se abbia più a cuore le sorti di uno Stato membro oppure se intenda preservare i controversi rapporti con la multinazionale.

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