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“Contiene parassiti e conservanti”. Pesce a tavola, quale evitare (e quale scegliere): i consigli dell’esperto

Pubblicato il 26/06/2023 09:55

Un alimento consigliato da tutti i medici nelle diete, a causa delle sue proprietà. E particolarmente amato dagli italiani, che secondo gli ultimi dati diffusi dalla Fao sono all’ottavo posto in Europa per consumo di pesce pro capite, con una media di 28,9 chili l’anno. Nonostante questo, però, i miti da sfatare intorno al consumo a tavola sono ancora tanti: per fare un po’ di chiarezza su benefici e rischi legati a un’alimentazione a base di pesce, Repubblica ha così ospitato sulle proprie pagine un articolo firmato da Irma D’Aria, giornalista esperta di salute e benessere, che punta a sfatare certi falsi miti e dare informazioni utili ai consumatori: ecco, allora, quale pesce evitare e quale invece scegliere a tavola. (Continua a leggere dopo la foto)
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Se infatti mangiare pesce fa benissimo, in generale, alla salute, qualche precisazione “va fatta”. Perché i benefici sono collegati al tipo che si sceglie: “I pesci grandi predatori, come pesce spada e tonno, che vivono a lungo, anche se si trovano in acque visibilmente pulite si nutrono di una serie di contaminanti (diossine, Pcb, i metalli pesanti, ritardanti di fiamma) che poi passano anche a noi”. Meglio, dunque, fare attenzione al momento della selezione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Pesce a tavola, quale evitare (e quale scegliere)

I pesci che fanno davvero bene alla nostra salute sono, invece, quelli che hanno un ciclo vitale breve come sgombri, acciughe, sarde, sardine, tonno allitterato, alici, palamite, pesce sciabola, bughe, zerri, sugarelli: “Sono considerati un piatto povero della nostra tradizione e per questo sono ancora guardati con diffidenza perché la gente e anche i ristoratori non li conoscono. Un peccato, anche perché sono economicamente più accessibili e più abbondanti”. (Continua a leggere dopo la foto)

E il sushi? “Se davvero mangiassimo un sushi fatto con il pesce fresco, rischieremmo di ingerire il famigerato anisakis, un parassita particolarmente persistente che affligge, tra le altre specie, acciughe e sardine, aringhe, branzini e merluzzi, rane pescatrici e calamari”. Un batterio che provoca infiammazioni e reazioni allergiche, a volte gravi: “L’88% di tutto il pesce che viene consumato come sushi non è pesce fresco abbattuto ma surgelato. Così si distrugge l’anisakis e gli altri parassiti”. (Continua a leggere dopo la foto)

pesce a tavola quale evitare

Attenzione, inoltre, al salmone, uno dei pesci più consigliati nelle diete. Secondo Silvio Greco, presidente del comitato scientifico di Slow Fish, “nel 97,5% dei casi si tratta di salmone allevato in Cile, Norvegia o Scozia e non sempre le condizioni sono buone. Per esempio, se i salmoni sono rosa come quelli selvaggi è perché nei loro mangimi è presente una sostanza colorante”. Cozze, vongole e ostriche sono sempre consigliate, purché però “l’ambiente di allevamento sia sicuro per evitare che sostanze o batteri nocivi siano filtrati e si accumulino nel loro organismo”.

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