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“Pazienti dirottati verso la sanità privata”. La denuncia dell’operatrice: “Cosa ci spingono a fare”

Pubblicato il 06/12/2022 13:56

Un premio per gli operatori che riescono a dirottare i paziendi dal servizio sanitario pubblico a quello privato. Questo il sistema denunciato ai microfoni di Radio Popolare da un dipendente del call center MultiMedica, intervistato durante la trasmissione 37 e 2 dal condottore Vittorio Agnoletto. Un meccanismo basato su una sorta di “sconto di benvenuto”, una tariffa agevolata proposta al cittadino per convincerlo a rinunciare all’assistenza sanitaria gratuita o con il solo ticket per legarsi, invece, a una struttura preivata, anche per le eventuali prestazioni successive. Per gli operatori talmente bravi da riuscire nell’impresa di persuasione, scatterebbe poi un incentivo, un aspetto che sarebbe stato confermato anche dall’azienda. (Continua a leggere dopo la foto)

La conferma di questo modus operandi, come riporato da Fanpage, sarebbe poi arrivata dalla stessa MultiMedica, attraverso una lettera spedita alla trasmissione 37e2: “Avendo la prestazione una tariffa un po’ più alta, come azienda abbiamo deciso di riconoscerne una parte ai nostri operatori telefonici, come ulteriore premio sulla loro retribuzione variabile”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questa è la vera faccia dell’equivalenza pubblico-privato – ha commentato Agnoletto che, oltre che conduttore di 37e2 è anche medico, docente universitario e attivista di Medicina Democratica – Dopo aver indebolito le strutture pubbliche e aver allungato ulteriormente le liste d’attesa, è lampante l’azione del privato per erodere ulteriormente il ruolo delle strutture sanitarie pubbliche trattando le persone come clienti da contendersi sul mercato con le offerte del giorno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Subito è arrivata la presa di posizione del presidente nazionale di Medicina democratica Marco Caldiroli, che ha detto di voler verificare se “le modalità operative poste in essere in questa struttura siano pratiche diffuse anche altrove”.

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