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Paragone al fianco dei ristoratori a Chioggia: loro gli restituiscono le tessere elettorali

Pubblicato il 17/04/2021 10:27

“Alcuni dei ristoratori mi hanno fatto un omaggio, un omaggio particolare che porterò a Roma: mi hanno dato le loro tessere elettorali e alcune copie delle loro licenze di lavoro”. Un ristoratore incontrato a Chioggia spiega a Paragone che era lì per portare il suo sostegno e la usa solidarietà: “Nel 2019 abbiamo avuto la stessa acqua alta che ha avuto Venezia, 1 metro e 87. Non abbiamo avuto un euro. E il ministro di allora, D’Incà, fece la sua passerella insieme al sindaco, ci promise i ristori. La nostra amministrazione grillina però sbagliò la domanda e ancora adesso noi stiamo aspettando quei ristori. È vergognoso”. (Continua a leggere dopo la foto)

Attacca Paragone nella sua diretta su Facebook: “Capite perché poi si arriva a questi atti? Ci si arriva perché c’è una privazione all’inizio, c’è un’umiliazione all’inizio. Ci si arriva per degli errori che poi pagano i lavoratori che restano senza aiuti e senza soldi. Loro commettono sempre degli errori e poi non pagano mai. È giusto quindi che i ristoratori lo facciano capire in altri modi: consegnando ad esempio le loro tessere elettorali e le loro licenze”. (Continua a leggere dopo la foto)

Paragone poi conclude tornando sulla mozione di sfiducia al ministro Speranza: “Finora siamo in pochi. Vediamo chi vota, e vediamo se riusciamo a mandarlo via. Per ora siamo ItalExit, Fratelli d’Italia e Alternativa. Per cui quando usciranno i risultati dopo il voto in parlamento, se Speranza sarà ancora al suo posto, dopo tutto quello che fatto, saprete con chi prendervela”. (Continua a leggere dopo la foto)

I ristoratori ringraziano Paragone per il suo impegno e per i suoi tour al fianco di questo settore così umiliato e calpestato dal governo Conte prima e da quello di Draghi poi. Ora annunciano le riaperture, ma c’è chi ancora deve prendere i primi ristori, che nel frattempo hanno cambiato nome in “sostegni” senza cambiare la sostanza: cioè che non si vedono. E ora il leader di ItalExit porterà a Roma quelle licenze e quelle tessere elettorali.

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