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Pace fiscale 2021. ltalexit Sicilia: “È la nostra battaglia”

Pubblicato il 06/03/2021 11:29 - Aggiornato il 07/03/2021 17:30

Il Movimento Generazione Basta Già, appoggiato da diversi movimenti, ha presentato all’attenzione dei presidenti delle Associazioni di categoria (ConfIndustria , ConfCommercio, Cna , ConfArtiaginato, ConfAgricoltura, ConfEsercenti, Federalberghisicilia) una importantissima proposta. 

Tra i firmatari del documento oltre a ItalExit Sicilia – No Europa per l’Italia con Paragone che sostiene pienamente la richiesta avanzata, troviamo anche Associazione Siciliana Contribuenti, Comitato Autodeterminazione Sicilia Stato, Ides Identità Siciliana, Laboratorio politico Alba Siciliana, Per l’indipendenza della Sicilia, Terza Via Sicilia. 

“La gente è disperata: l’economia è ferma, ma le bollette e i conti con il fisco sono attivi più che mai, come i prossimi adempimenti IVA e Inps”, spiegano gli aderenti nella lettera che tengono a enfatizzare inoltre la situazione piuttosto invalidante considerata la posizione autonoma della Sicilia. “Lo ammette anche l’Assessore all’economia Armao, che le misure adottate sino adesso non possono risultare idonee anche per la Sicilia”. 

L’anno appena trascorso ha segnato in maniera indelebile la condizione economica della Sicilia, già fortemente provata dalla crisi del passato decennio, a causa della quale, la Regione Siciliana si è ritrovata a pagare un pesante tributo in termini di povertà, d’emigrazione e vilipesa dagli accordi fra Stato e Regione, che hanno svuotato il nostro Statuto con atti amministrativi illegittimi; non potendo annullare di fatto la nostra Costituzione, sia il Presidente Crocetta nel 2014 e nel 2020 il Presidente Musumeci, hanno ipotecato lo sviluppo della Sicilia impegnandosi a ridurre la spesa corrente. 

“La nostra richiesta nasce dal presupposto che siamo un gruppo che si identifica nella piena Autonomia Siciliana e vogliamo evitare di contare altre vittime di suicidio per la disperazione, della povertà e della disoccupazione, che ha aggregato al suo interno anche la gente comune, che alzando la saracinesca tutti i giorni, continua ad essere disperata”.

 Considerate queste premesse i firmatari ritengono sia assolutamente necessario reclamare e proclamare la Pace Fiscale: “Chiediamo per l’anno 2021 (rivalutabile per l’anno 2022) la cancellazione – piuttosto che la sospensione – dei tributi per tutte le categorie e i settori fortemente danneggiati, in ordine al periodo d’imposta in cui vanno esigiti gli adempimenti fiscali. Qualora nei prossimi mesi, l’economia iniziasse a risollevarsi, previa valutazione delle risultanze dai redditi delle imprese, chiediamo la “Pace Fiscale”, intesa come compensazione delle perdite di fatturato del 2020 e il risultato d’esercizio del 2022″. 

“Inoltre si chiede di dare corso alla moneta completare, uno strumento per pagare beni e servizi, al quale aderirebbero immediatamente sia soggetti pubblici e sia privati: in un momento in cui molte famiglie versano in una grave situazione di indigenza , non possono permettersi l’acquisto neanche di beni di prima necessità, la soluzione della moneta alternativa, permetterebbe di far riprendere i consumi, senza che le famiglie e le imprese si indebitano ulteriormente e non darebbe corso alla inflazione, proprio perché ci troviamo in un momento in cui il fallimento delle imprese e la conseguente disoccupazione, andrebbe a generare una “deflazione”, diminuendo in generale i prezzi che a sua volta genera un incremento del potere d’acquisto della moneta”.