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“Notizia fortemente esagerata”. Il Foglio sbugiarda Sala e la narrazione “Green” sullo smog a Milano. Ecco perché

Pubblicato il 21/02/2024 19:45

Chi di smog ferisce, di smog perisce. Potremmo adattare questo vecchio detto per spiegare ciò che sta accadendo in questo periodo a Milano. La narrazione Green catastrofista e la guerra alle macchine sono nel mirino del Foglio, che in un articolo odierno smonta le tesi care a Sala e alla sua giunta. “Alcune aree ad altissima produzione di inquinamento”, si legge sul quotidiano, “sono ripulite da vento e pioggia. Ma in altre zone del pianeta chiuse da catene di montagne, come il piano padano veneto, il vento spesso non riesce a entrare, a rimescolare l’aria e a dilure le particelle sospese. Non esistono rimedi e bloccare le auto in città non serve a niente”. Insomma, prendersela con il traffico e con gli automobilisti sarebbe solo una posizione ideologica e non porterebbe ad alcun risultato. (continua dopo la foto)

“Ciò che serve”, incalza il Foglio, “è il graduale cambiamento del modo di produrre, di consumare e di vivere che sta riducendo da anni l’inquinamento dell’aria dell’Alta Italia, ogni anno più pulita di quello precedente”. Sì, perché secondo il quotidiano gli allarmi sullo smog nel capoluogo lombardo sarebbero “fortemente esagerati”. Per dimostrarlo, vengono citati dati passati e presenti. “Quelle di Milano”, riporta l’articolo, “sono cifre alte ma per fortuna ben lontane dai primati pessimi, oltre ai 300 microgrammi, così frequenti fino a qualche anno fa. E l’aria è ben migliore rispetto a molte decine di altre città che rilevano contaminazioni ben diverse rispetto ai 100-160 microgrammi padani”. La causa dell’attuale aumento dell’inquinamento andrebbe ricercata nell’arrivo delle sabbie sahariane, che si concentrano in alcuni punti di accumulo. Per questo il periodo “pulito” della settimana scorsa avrebbe lasciato il posto alla situazione attuale. (continua dopo la foto)

Smog a Milano, negli Anni 70 era molto peggio

I dati di tutti gli altri inquinanti invernali, come gli ossidi di azoto e di zolfo e l’ammoniaca, sono invece molto bassi. Per fare un esempio, i 100/150 microgrammi rilevati a Milano sono niente rispetto ai 370 di Tenerife o ai 354 della Gran Canaria. A innescare l’allarme era stato anche un produttore svizzero di apparecchi per purificare l’aria domestica. Che pubblica dati sulla qualità dell’aria, e aveva collocato Milano come quarta città più inquinata del mondo. “Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato che ogni tanto tira fuori queste cose”, ha protestato il Sindaco Beppe Sala. Ed è sicuramente vero. Peccato, però, che a furia di spargere allarmi e di implementare campagne ideologiche, poi la situazione inevitabilmente si ritorce contro a chi grida continuamente “al lupo”.

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