Tre decreti, ben tre assurdi decreti penali di condanna per non aver chiesto ai partecipanti di indossare le mascherine e rispettare il distanziamento durante i cortei a Trento del 5, del 22 e 29 gennaio 2022. Laura Tondini ed Ezio Casagranda ottengono una prima soddisfazione, con il decadimento del primo decreto. I due, come si ricorderà, lui portavoce del sindacato Cub e lei presidente di “Uniamoci Trentino“, per due anni hanno animato e guidato le proteste trentine contro l’obbligo di Green pass per poter lavorare e contro l’obbligo vaccinale durante i folli anni del Covid-19. L’accusa di non aver fatto rispettare, durante le marce cittadine, le medesime regole contro le quali stavano manifestando era, effettivamente, risibile e pretestuosa. I decreti penali, come detto, erano tre come tre erano le manifestazioni di piazza a cui erano riferiti. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Un’accusa ridicola
Precisiamo per i profani che il decreto penale di condanna è un procedimento speciale il cui scopo è quello di saltare sia l’udienza preliminare sia il dibattimento: viene disposto su richiesta del pubblico ministero quando questi ritenga che possa essere applicata solo una pena pecuniaria. Ci si può opporre entro 15 giorni, cosa che Ezio Casagranda e Laura Tondini hanno fatto, ottenendo la prima vittoria. Fuori dal Tribunale di Trento, dove si stava decidendo in merito al primo provvedimento, ieri, circa trecento persone hanno protestato contro la misura indirizzata a Casagranda e Tondini, bloccando il traffico cittadino. All’interno del Palazzo di Giustizia, frattanto, il giudice Marco Tamburrino assolveva entrambi perché il fatto non costituisce reato. Nell’attesa delle motivazioni gli avvocati Nicola Degaudenz, e Marialorenza De Finis hanno spiegato che la difesa ha puntato sul diritto a manifestare, sancito dall’articolo 17 della Costituzione e le prescrizioni del questore rispetto a quelle manifestazioni “esorbitavano da quello che prevede la legge”. Tra i manifestanti fuori dal tribunale, in segno di solidarietà, anche il neoconsigliere provinciale altoatesino Jürgen Wirth Anderlan, l’ex comandante degli Schützen sudtirolesi appena eletto in consiglio provinciale in Alto Adige. Ora, gli attivisti dovranno affrontare altri due processi, il primo dei quali si terrà il 5 dicembre. (Continua a leggere dopo la foto)
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I dubbi della Procura
L’avvocato Nicola Degaudenz ha spiegato così il senso della decisione di oggi del giudice: “La libertà di manifestazione tutelata dalla Costituzione può incontrare dei limiti ma non quelli che Casagranda e Tondini erano accusati di non aver rispettato”. Accusa ora decaduta, almeno in un caso. D’altronde l’imputazione si è mostrata dubbia persino per la Procura trentina: apprendiamo dal Corriere della sera che persino il Pubblico ministero Davide Ognibene, che ha ereditato il fascicolo, ha richiesto la assoluzione per Ezio Casagranda e Laura Tondini.
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