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“A partire da oggi…” Netflix annuncia la stretta sugli account: cosa rischiano gli utenti che lo condivono

Pubblicato il 24/05/2023 13:54

Brutte notizie in arrivo per i possessori di un account Netflix, la popolare piattaforma che offre una ricca offerta di contenuti in streaming e che è molto gettonata anche nel nostro Paese. Usare l’account al di fuori del nucleo domestico sarà presto molto più difficile, per precisa volontà dell’azienda che, evidentemente, non vuole rinunciare a una parte dei suoi guadagni. L’idea, come spiegato dal Tempo, è così quella di mettere un freno alla pratica della condivisione delle password che danno accesso all’abbonamento per vedere film, documentari e serie in streaming. Una linea che potrebbe scombinare non poco la routine di tanti utenti (Continua a leggere dopo la foto)
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netflix condivisione account

“A partire da oggi – ha scritto infatti Netflix sul proprio sito – inizieremo a inviare questa e-mail agli abbonati in Italia che condividono il profilo Netflix al di fuori del proprio nucleo domestico”. Nel testo sarà contenuto un chiarimento sull’uso corretto del proprio profilo: “L’account Netflix è destinato a un unico nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te”. (Continua a leggere dopo la foto)

Netflix, cambiano le regole sulla condivisione degli account

Al momento, non sembrano essere in vista contromisure come il pagamento di una quota aggiuntiva per gli abbonati che continuano a dare la propria password ad amici e conoscenti. Ma le cose potrebbero presto cambiare visto che negli Stati Uniti la società è passata alle vie di fatto, tra mille proteste e polemiche. (Continua a leggere dopo la foto)

Negli Usa, coloro che si abbonano ai piani standard o premium di Netflix (dal costo che oscilla tra i 15,50 e i 20 dollari al mese) potranno consentire a un’altra persona al di fuori del nucleo familiare di utilizzare la propria password per 8 dollari al mese in più, uno sconto di 2 dollari rispetto al piano base standard dell’azienda. Si tratta di un deterrente per le cosiddette “condivisione selvagge delle credenziali” e per contenere i mancati guadagni, a fronte del rallentamento delle sottoscrizioni registrato di recente.

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