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L’esodo di Natale non è colpa dei cittadini che tornano a casa, ma di un governo incompetente

Pubblicato il 18/12/2020 18:11 - Aggiornato il 18/12/2020 18:20

Come era ampiamente prevedibile, nel corso di questo weekend, 19-20 dicembre, migliaia di persone hanno preso d’assalto stazioni e aeroporti per lasciare le grandi città e fare rientro a casa per le feste natalizie. L’annuncio di una ulteriore serrata ha spinto praticamente tutti a precipitarsi a prendere gli ultimi treni disponibili, dando così vita a scene già viste in primavera nell’ultimo giorno utile prima del lockdown totale. Inizia dunque l’esodo, ma il governo ha altro a cui pensare. E pazienza se la gente si ammassa per riuscire a tornare a casa ad abbracciare i propri cari almeno per Natale. Pazienza se resteranno lontani, soli. Pazienza se l’assembramento si crea nelle stazioni. Sarà anche questa colpa dei cittadini? O l’ennesima colpa di un governo che non è riuscito nemmeno a prevedere e organizzare i vari rientri?

Fase 2: giunto a Napoli treno da Milano

Già da venerdì mattina all’aeroporto di Malpensa, ad esempio, si respirava aria di esodo, con centinaia di persone in partenza. Per la maggior parte voli nazionali, con le persone che tornano alle città di provenienza, più qualche partenza per i Paesi europei dove non ci sono divieti. Come riporta il Corriere, si calcola che nel fine settimana 200.000 persone circa lasceranno il capoluogo lombardo: circa 80 mila prenderanno l’aereo (picco nella giornata di venerdì), 50 mila il treno e il resto del traffico si snoderà in autostrada sulle auto private.

Sea ha comunicato i numeri delle partenze previste nel weekend prima del Natale: “56 mila da Malpensa e 24 mila da Linate, un flusso molto più intenso rispetto agli ultimi giorni (nell’intera settimana dall’11 al 16 dicembre sono stati 55 mila)”. Alla stazione Centrale di Milano giovedì sera si sono registrati i primi momenti di calca, in attesa dei treni notturni. I treni viaggiano al 50% di capienza e il numero dei convogli è il 30% di quelli che viaggiavano prima dell’epidemia.

Il governatore lombardo Attilio Fontana già un paio di settimane fa aveva lanciato l’allarme esodo: “Rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo”. E oggi commenta: “Come era facile prevedere, è iniziato l’esodo per le festività del Natale. In attesa della riunione di oggi con il Governo per conoscere quali ulteriori restrizioni vogliano introdurre, continuo a chiedermi perché il 21-22 e 23 dicembre non sia stato consentito muoversi, evitando così questi affollamenti dell’ultim’ora”.

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