Una multa paga nella sua interezza, salvo per 10 centesimi che, per dimenticanza, l’automobilista non aveva calcolato. E che si è ripresentata più che raddoppiata proprio per quella minuscola mancanza, apparentemente da poco. Una storia davvero assurda quella Andrea Bartoletti, originario di Fano e che si era recato con tutta la famiglia in vacanza a Marina di Grossetto, una delle località di mare più famose della Toscana. Qui il clamoroso episodio: una sanzione per eccesso di velocità che si è trasformata in un esborso esorbitante a causa di quel dettaglio, una piccolissima parte non corrisposta. L’uomo ha deciso di raccontare la sua storia alla testata La Nazione, che ha riportato per intero la sua lettera: una ricostruzione che ha fatto il giro dei social, lasciando allibiti gli utenti che si sono trovati di fronte a questa assurda vicenda. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Nel luglio 2020 sono stato in vacanza a Marina di Grosseto con tutta la mia famiglia e ci siamo trovato benissimo – ha spiegato Andrea – Purtroppo al mio ritorno mi è arrivata dai vigili della Polizia municipale di Grosseto una multa per eccesso di velocità, che ho prontamente pagato. A distanza di due anni, l’anno scorso mi è arrivata, sempre dal comando della Municipale di Grosseto, un’ingiunzione di pagamento per il doppio dell’importo”. (Continua a leggere dopo la foto)

A quel punto, Andrea ha telefonato per fare chiarezza: “Mi hanno detto che in effetti la multa risultava già pagata. La vicenda per me si era chiusa lì”. Poche settimane dopo, invece, ecco arrivare “una cartella esattoriale con il triplo dell’importo, sempre per la multa presa a Grosseto nel 2020. Chiamo i Vigili di Grosseto, i quali mi confermano che la multa in effetti era stata pagata, ma a loro risultano solo 121 euro, invece dei 121,10 dovuti. Quindi secondo loro la multa non era stata pagata“. (Continua a leggere dopo la foto)

All’uomo è stato dunque chiesto di pagare 323 euro per una differenza di 10 centesimi, “senza che io sia stato avvisato al momento del pagamento e in due anni e mezzo di tempo. L’Agenzia delle Entrate mi ha detto che ho ragione e potrei anche ricorrere al Giudice di pace. Ma la Municipale non vuol sentire ragioni: i 10 centesimi non li abbuonano e adesso vogliono 323 euro. Alla fine dovrò pagare questa assurda estorsione”
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