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Il Mose, 7 miliardi di soldi pubblici buttati. Venezia affonda: a che punto è la grande opera

Pubblicato il 13/11/2019 15:58 - Aggiornato il 14/11/2019 16:59

Tra ieri e oggi Venezia ha vissuto due dei giorni più brutti della sua storia. L’acqua alta ha raggiunto livelli record, due persone sono morte, le attività e le case sono state gravemente danneggiate. Gondole, canoe e imbarcazioni varie sono andate distrutte. Sorge dunque spontanea una domanda: il Mose che fine ha fatto? A che punto è? Dopo l’allungamento dei tempi per la costruzione e lo scandalo legato alle tangenti, della grande opera che dovrebbe salvaguardare la città e la laguna non si vede traccia tangibile. Ad ottobre – ricorda l’Ansa – si è avuto un nuovo stop alla fase di test delle paratoie, avviata a luglio e che stava per concludersi in una data simbolica, quel 4 novembre che ricorda l'”Aqua granda” del 1966.

Un’opera costata, finora, più di 7 miliardi, ancora incompleta e inadeguata. Ed è l’evidenza drammatica di queste ore a ricordarcelo. In mezzo- oltre ai 7 miliardi di soldi pubblici – ci sono stati anche 35 arresti, 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici. Il Consorzio Venezia Nuova ha reso noto il 31 ottobre che è stato rinviato a un’altra data il sollevamento completo della barriera posata alla bocca di porto di Malamocco. Motivo? Scrive l’Ansa: “Il riscontro avvenuto durante i sollevamenti parziali delle dighe mobili, il 21 e 24 ottobre scorso, di alcune vibrazioni in alcuni tratti di tubazioni delle linee di scarico. Un comportamento che ha indotto i tecnici del Consorzio allo stop, in attesa di verifiche dettagliate e di interventi di soluzione del problema”.

“L’intera barriera si sarebbe dovuta alzare nella notte del 4 novembre. Si trattava dell’ultimo ‘step’ della fase di test alle paratoie mobili, iniziato il 18 aprile scorso con i sollevamenti alla Bocca del Lido, quella più a nord, poi proseguito il 22 luglio con quella di Chioggia, a sud. I lavori, in particolare per Malamocco, non sono comunque finiti: la struttura installata sarà infatti oggetto fino a tutto il 2020 di ulteriori opere di consolidamento e ripristino, poiché venne danneggiata da una mareggiata nel 2015. Per il 31 dicembre 2021 è invece stata fissata la data di conclusione e di consegna del Mose, al termine della fase di collaudo del sistema definitivo degli impianti che muovono le dighe del sistema”.

“Il costo complessivo dell’opera, secondo le previsioni contenute nel Bilancio 2018 del Consorzio Venezia Nuova, è stato calcolato in 5.493 milioni di euro, stanziati in 15 anni, dal primo mattone del 2003 al 2018. I residui finanziamenti programmati dal Governo ammontano a 221 milioni, dal 2017 fino al 2024, ossia per altri tre anni dopo la chiusura dei cantieri”. E intanto Venezia affonda, la basilica di San Marco è allagata e danneggiata, per la quinta volta in tutta la sua storia. L’isola di Pellestrina è sott’acqua e un incendio ha danneggiato il Museo di Ca’ Pesaro.

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