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“La solita compagnia di giro”. Rai, Minoli sotterra la sinistra, Fazio e Annunziata: dichiarazioni esplosive

Pubblicato il 01/06/2023 10:01 - Aggiornato il 27/06/2023 09:25
Minoli Fazio Annunziata Rai

Giovanni Minoli ha alle spalle 50 anni di carriera e di televisione. Ne ha fatte e viste di ogni tipo. È per questo che il Corriere della Sera lo ha contattato per capire cosa pensa delle ultime vicende Rai e degli scossoni causati dai casi Fazio e Annunziata. “La situazione ha dei lati comici – esordisce Minoli dialogando con Antonella Baccaro -. La tv a giugno e luglio sembra il calciomercato: si comprano i giocatori, cambiano gli allenatori, tutti pensano di vincere il campionato. Poi a gennaio iniziano i dubbi e si ricomincia”. La politica in Rai? “Ma cos’è la Rai? La Rai è quello che trasmette. Il prodotto è tutto ciò che conta. Ma ne sento parlare pochissimo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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In merito alla presunta “occupazione” – come grida la sinistra, che la Rai l’ha lottizzata per decenni – Minoli ha un’idea molto chiara: “C’è una legge, la Renzi, che fa dipendere la Rai dal governo in carica: la si è applicata. Punto. Il governo sceglie l’ad che ha il compito di fare sintesi nel pluralismo. Ci sono un ad e un direttore generale, interni alla Rai, che devono far ripartire un’azienda immobile da tre anni con gli occhi puntati addosso e tanti pregiudizi. Gli stessi che gravano su Meloni che però li sta smontando tutti”. Minoli, dunque, dà un calcio ai gufi e pure a chi grida contro la gestione Rai. Acidità di stomaco a non finire per i sinistri che speravano da lui altre parole. Soprattutto su Fazio e Annunziata. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dopo la bordata incredibile di Michele Santoro, anche Minoli non si sottrae a commentare i casi Fazio e Annunziata. “Due signori professionisti che, per ragioni personali, se ne sono andati. Il primo aveva una trattativa in corso da mesi. La seconda va via perché non è d’accordo con questo governo: ma se è stata direttore di rete con qualsiasi governo e presidente Rai con Berlusconi premier! Faccio loro tanti auguri ma non li capisco“. Minoli, infine, concorda con Meloni anche sull’intollerante “sistema di potere, in cui non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica”. Spiega il giornalista: “Finora la compagnia di giro è sempre stata la stessa: opinionisti che non so quanto davvero rappresentino il Paese, visti i risultati elettorali. Ora mi aspetto di vedere aria nuova”.

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