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Mercatone Uno, quando la toppa è peggio del buco: colpo di scena nelle indagini

Pubblicato il 31/03/2021 15:01 - Aggiornato il 31/03/2021 15:17

Quando si dice la toppa peggio del buco… Arriva il colpo di scena dalle indagini condotte sul fallimento di Mercatone Uno, dichiarato nel maggio del 2019 e che ha portato alla perdita di ben 1800 posti di lavoro. Stando alle informazioni riferite dalla Stampa, nel mirino sarebbero finiti proprio gli ex commissari dell’amministrazione straordinaria. (Continua dopo la foto)

La “squilibrata operazione trilaterale” tra gli ex commissari,  la Shernon e la Gordon Brothers International, avrebbe causato un buco enorme di “91 milioni di euro”.

Ieri (30 marzo) la “Gdf ha perquisito gli studi dell’ex commissario Ermanno Sgaravato e acquisito tutta la documentazione relativa al procedimento dagli uffici del Mise”.

L’accusa ipotizzata sarebbe di “causazione del dissesto per effetto di operazioni dolose” contro i commissari (con Sgaravato, Stefano Cohen e Vincenzo Tassinari) e gli amministratori della Gordon, l’unica che si sarebbe arricchita ottenendo in sei mesi “il 40 per cento del capitale investito”.(Continua dopo la foto)

Il quotidiano informa che la Shernon, entrata nell’affare con il sostegno di un fondo americano, all’ultimo momento si è sfilata. Proprio a quel punto, secondo i pm, i commissari avrebbero dovuto chiudere la procedura e dichiarare il fallimento.

Invece individuarono la Gordon a cui furono lasciati i magazzini del Gruppo a un valore del 30% rispetto a quello di mercato, dando in questo modo il colpo di grazia alla società.

Le indagini continueranno e chissà quanto ancora dovremmo spettare per conoscere la verità sulla vicenda e chissà quanto ancora emergerà. Una cosa è certa a rimetterci sono sempre i cittadini che nel caso di questi 1800 ci hanno rimesso il lavoro.