Una lettera aperta a Vittorio Sgarbi, da giorni nell’occhio del ciclone, quella che Mario Giordano ha inteso indirizzargli dalle colonne de La Verità, lettera che pone in antitesi l’uomo e il politico, ma cerca di fare una sintesi giungendo alla conclusione che… Sgarbi è Sgarbi, “non ha bisogno di poltrone“. Frattanto, l’oramai ex sottosegretario ha scritto a sua volta, ma all’Antitrust, chiedendo che l’indagine che ne ha provocato le dimissioni si estenda “a tutte le istituzioni, con gli stessi criteri”, altresì annunciando un ricorso al Tar. Ma torniamo alle considerazioni del conduttore di Fuori dal Coro affidate al quotidiano di Maurizio Belpietro. La delibera dell’Antistrust, che ha portato il critico d’arte alle dimissioni, in feroce polemica con il “suo” ministro Sangiuliano, parla di “Attività incompatibili con il suo ruolo” di sottosegretario. Sicché Giordano propone dapprima una riflessione semantica: lo stesso termine “sottosegretario” è troppo limitato per contenere l’ego di Sgarbi. (Continua a leggere dopo la foto)
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La lettera
Poi, Mario Giordano (che con Sgarbi, in più di una occasione, ha aspramente polemizzato) parla della “cultura, preparazione, conoscenza dell’arte” del vulcanico personaggio: un patrimonio da non disperdere, da tutelare “come un’oasi del Wwf”. Ecco perché l’istrionico Vittorio non risulterebbe compatibile con le cariche istituzionali, che certo impongono vincoli e “legacci” che non consentono di debordare da un profilo di sobrietà, sobrietà che non rientra tra le peculiarità del critico d’arte, parlamentare ed ex sindaco di svariati piccoli Comuni dalle Marche alla Sicilia. Caro Vittorio, tu “sei una rockstar”, arriva a scrivere Mario Giordano, e in effetti, come le rockstars, pensa di poter vivere “al di sopra delle regole dei comuni mortali”. Dunque: “Vivi alla Sgarbi, parli alla Sgarbi, ti muovi alla Sgarbi”, ovvero in maniera inconciliabile con l’atmosfera rarefatta e compassata propria delle istituzioni. Infatti, finché Sgarbi è solo Vittorio Sgarbi, si possono persino, forse, accettare gli insulti, le intemerate, le crisi isteriche e i vari Capra, capra qua e là. Ma, se sei il sottosegretario Sgarbi, non puoi permettertelo, è il riassunto di quanto scrive Mario Giordano. E dunque, meglio così: “Meglio le dimissioni”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dimissioni in due tempi
Vittorio Sgarbi, invece, non demorde, quantunque dimissionario: “Voglio chiarire, io mi sono assolutamente dimesso ma i tempi presuppongono quelle che io chiamo dimissioni in due tempi: io da questo momento non ho deleghe attive e non voglio esercitarle”, ha dichiarato Vittorio Sgarbi, parlando di “autosospensione”. E ancora: “Io ho dato incarico ad uno studio di procedere con le valutazioni di incompatibilità” con un ricorso, anche se “le dimissioni sono certe quali che siano le decisioni del Tar”.
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