Vorremmo poter sperare e dire che si tratti di uno scherzo, ma non è così. La fotografia che riprendiamo dal Tempo ritrae la scena di una lezione vera avvenuta oggi in una scuola di Genova.
I banchi nella classe sono completamente assenti. Non si può nemmeno dire che gli studenti siano seduti. Semplicemente e brutalmente sono poggiati a terra con le ginocchia sul pavimento, costretti a scrivere mentre si piegano in avanti verso il sedile di una sedia, stanno utilizzando questa come tavolo da lavoro.
Un’immagine che fa rabbrividire e che fa inferocire, a tal punto da dire alla ministro della (D)Istruzione che il tempo per lei e le sue corbellerie deve concludersi immediatamente. Questa è la goccia che fa trabboccare il vaso.
È assurdo: fuori dalle scuole immense discariche di banchi, dentro i ragazzi per terra mentre scrivono con il quaderno sulle sedie.
Come è possibile che con una spesa di 300 euro a banco, lo Stato ha speso una cifra che si aggiorna attorno ai “2 miliardi” -riferisce il Corriere della Sera-, ci siano situazioni del genere? Se queste non sono incompetenza e incapacità, in che altro modo si può definire tale disastro?