Prima la visita al Pronto Soccorso, poi le dimissioni. Infine il dramma. Una storia che sta facendo discutere quella di Anna Da Vià, scomparsa a soli 33 anni: la morte della donna ha sconvolto la comunità di Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, e scatenato polemiche per le dinamiche della tragedia: molto conosciuta in Paese, la giovane si era infatti presentata al Pronto Soccorso dell’ospedale locale ed era stata dimessa il giorno successivo. Nel pomeriggio, però, un nuovo malore, con il quadro clinico precipitato rapidamente. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come riportato dal Messaggero, Anna Da Vià è morta poco dopo l’arrivo in elicottero in ospedale a Belluno. L’Ulss Dolomiti ha incaricato la direzione sanitaria di approfondire il caso e porge le condoglianze alla famiglia. La donna, stando alle ricostruzioni, si sarebbe presentata in Pronto Soccorso a Pieve il giorno 8 ottobre, per una sintomatologia relativa alle sue problematiche di salute, per le quali era in cura. (Continua a leggere dopo la foto)

A quel punto, la donna sarebbe stata trattenuta in osservazione breve intensiva fino alla mattina del giorno 9 ottobre, quando sarebbe poi stata dimessa una volta risolta la sintomatologia che l’aveva portata in ospedale. Lo stesso giorno, però, avrebbe accusato un malore, difficoltà respiratorie e vomito, soccorsa in “codice giallo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo Il Messaggero, la donna sarebbe stata a quel punto “stabilizzata sul posto con buona ripresa dei parametri vitali, e successivamente, elitrasportata direttamente al Pronto Soccorso di Belluno (senza transito per il Pronto Soccorso di Pieve)”. Un minuto prima dell’atterraggio, però, l’arresto cardiaco e il dramma.
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