Continuano a far discutere le preoccupanti dichiarazioni del Presidente Francese Emmanuel Macron sul possibile invio di truppe Nato in Ucraina. E’ di poco fa la durissima reazione del Presidente della Duma moscovita Vyacheslav Volodin. Che senza giri di parole, ha accusato Macron di voler scatenare un conflitto globale. “Macron è come Napoleone”, ha detto Volodin. “Ha fatto una serie di dichiarazioni, inclusa la possibilità di inviare truppe della Nato in Ucraina. Cosa che ha inorridito gli abitanti del suo Paese e i leader di un certo numero di Stati Europei”. Le accuse del Presidente della Duma non si fermano qui. “Per mantenere il potere personale”, ha attaccato in un post su Telegram, “Macron ha inventato niente di meglio che scatenare una Terza Guerra Mondiale. Le sue iniziative stanno diventando pericolose per i cittadini francesi”. (continua dopo la foto)
Gli sviluppi della guerra in Ucraina e il peggioramento dei rapporti fra Alleanza Atlantica e Russia non si fermano a questo. Ieri, si sono registrate le durissime repliche di Mosca a Macron: “la guerra sarebbe inevitabile, nel caso di invio di truppe”. Tanto che da parte degli Usa e di alcuni ledaer europei è stato subito chiarito che l’ipotesi non è per ora contemplata. Ma Attali, il primo ministro francese, ha confermato che ormai tutto è possibile perché “Putin non si fermerà all’Ucraina”. Sembra il gioco del poliziotto buono e di quello cattivo. Un tipico linguaggio da Guerra Fredda che è iniziato con le affermazioni di Biden. Secondo cui “o si inaspriranno le sanzioni alla Russia, o si andrà verso la Terza Guerra Mondiale”. Il conflitto globale, insomma, è sempre più citato dai principali leader delle due parti. E se veramente Biden riuscisse a far approvare le nuove sanzioni che ha in mente, la situazione sarebbe ugualmente drammatica. (continua dopo la foto)
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Perché il piano è di isolare completamente la Russia dal sistema economico internazionale. Una prospettiva che Putin non potrebbe accettare, e che non è molto dissimile nelle conseguenze all’invio di soldati Nato in Ucraina. Soprattutto perché sullo sfondo è sempre più ingombrante l’ombra della Cina. Che ha in ballo la questione Taiwan e non mollerà l’osso. Se Pechino deciderà per un intervento militare, si aprirà un altro pericoloso fronte di guerra per gli Usa, direttamente coinvolti nella questione. I cinesi non si esprimono mai troppo direttamente. Ora usano Kim, il dittatore della Corea del Nord, per far capire le loro intenzioni. E Kim ha annunciato che le sue fabbriche stanno producendo a pieno regime armi da inviare a Mosca. Una situazione intricata. E il mondo sembra sempre più sospeso a un filo sottile.
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