Paolo Cassina, autore del docufilm “Invisibili” che cercava di portare sul grande schermo le testimonianze dei danneggiati da vaccino, ha realizzato un nuovo lavoro. La prima proiezione sarà a Milano il 4 aprile, poi tanti altri appuntamenti nelle varie città italiane. Cassina continua attraverso il suo lavoro a fare la sua battaglia, che poi è quella che dovrebbe essere di tutti: avere verità e giustizia. “Non è andato tutto bene” è un lavoro imponente e importante, che contiene tante informazioni. Ma sarà difficile vederlo in televisione, perché è troppo scomodo. Ma il lavoro di Cassina, così come è stato per “Invisibili”, si diffonderà ugualmente grazie al passaparola e alla mobilitazione popolare. L’autore ne ha parlato con Francesco Borgonovo su LaVerità: “Questo film è un progetto molto ambizioso. Ci sto lavorando da un anno per poter tirare le somme di quanto accaduto durante il periodo del Covid, a partire dal lockdown, passando per quello che è successo negli ospedali, per arrivare poi al periodo del green pass e delle coercizioni vaccinali, fino a toccare il tema delle reazioni avverse al vaccino. Insomma, una panoramica di tutto il periodo, un lavoro corposo a cui tengo moltissimo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per realizzare questo docufilm Cassina si è avvalso della collaborazione di tanti professionisti, in particolare di tre giornaliste: Tiziana Alterio, Marianna Canè e Angela Camuso, che sono le voci principali di questo documentario, che ha però tanti altri protagonisti. Tanti medici di grande esperienza, magistrati e tanta gente comune che lascia la sua testimonianza. Quanto alle verità nascoste, Cassina spiega: “Sono parecchie, e nel documentario ho provato a darne un quadro abbastanza esaustivo. Mi occupo del lockdown e ricordo come ci abbiano chiusi in casa per mesi e come questo non abbia portato assolutamente a nulla. In molti altri Paesi non è stato fatto assolutamente nulla di simile e il conteggio dei casi di Covid è rimasto sostanzialmente uguale a quello d’Italia, se non è stato migliore. Nel primo periodo della pandemia, l’aspetto più impattante è stato forse quello relativo ai protocolli errati. Tutti ricordiamo il famigerato ‘tachipirina e vigilie attesa’, che era totalmente sbagliato, e che ha lasciato tantissime persone in casa a peggiorare. Pure negli ospedali sono stati utilizzati protocolli sbagliati, nonostante si sapesse già da marzo 2020 che ci fossero dei farmaci, anche a basso costo, che potevano curare la maggior parte dei casi, ma che sono stati utilizzati pochissimo o non sono stati utilizzati affatto. Poi c’è il vaccino, che è il culmine. Tutto quello che è stato fatto, tutte queste cure domiciliari in qualche modo occultate, servivano chiaramente per spingere quella che era, secondo il mainstream e la politica, l’unica soluzione possibile”. (Continua a leggere dopo il video)
Racconta Cassina a Borgonovo, che grazie a “Invisibili” è rimasto in contatto con i danneggiati da vaccino: “Che situazione vivono oggi? Da quando ho girato le prime immagini sono passati un paio d’anni, nel frattempo il fenomeno purtroppo non è diminuito, anzi è peggiorato, ma l’attenzione è rimasta la stessa. Ancora oggi questi danneggiati per curarsi devono ricorrere a medici privati, che chiedono chiaramente somme ingenti. Non vengono presi in carico dal Sistema sanitario pubblico, se non in rarissime eccezioni. Io sono a conoscenza di persone, con cui mi sento abbastanza spesso, che se va bene riusciranno a ottenere una pensione di invalidità. A volte i danni sono veramente molto gravi, riducono le persone addirittura sulla sedia a rotelle”. Pensando al precedente lavoro dice: “Quando è uscito Invisibili abbiamo avuto tante difficoltà, ci sono stati diversi tentativi di censura da parte di esponenti di partiti politici e da parte di alcuni medici…”.
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