Il Mes potrebbe sopravvivere all’Italia. E nascere lo stesso, nonostante il no del governo Meloni, senza il nostro Paese. Questo lo scenario tratteggiato in queste ore da Repubblica, dopo la decisione di Fratelli d’Italia e Lega di dire no al Meccanismo di Stabilità Europeo, indicato da tanti economisti come una potenziale trappola per economie come la nostra, caratterizzate da una forte propensione al risparmio delle famiglie. Una presa di posizione, quella dei due principali partiti di centrodestra, che ha provocato una spaccatura nella maggioranza, visto che Forza Italia si è invece astenuta, ribadendo quindi una posizione ben diversa sul tema. L’ipotesi che ha iniziato a circolare a Bruxelles dopo lo strappo, in ogni caso, sarebbe quella di un Mes destinato a nascere comunque, tagliando però fuori l’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo Repubblica, la possibilità sarebbe praticabile sotto il profilo prettamente giuridico. L’idea sarebbe stata avanzata soprattutto dai Paesi del Nord, per nulla contenti della presa di posizione contraria dell’Italia sul Mes. E che ora vorrebbero isolare il nostro Paese, quasi a declassarlo come uno Stato di serie b, non più parte attiva delle politiche decisionali europee. (Continua a leggere dopo la foto)
Possibile ora che nasca un altro Fondo, con funzioni analoghe ma con nome e procedure di formazione diversi. Oppure che il Mes prosegua per la sua strada senza l’Italia. Nel frattempo Matteo Salvini ha chiesto indietro i soldi già versati dal nostro Paese per il Meccanismo di Stabilità, 14 milioni di euro: “Se il Mes non li usa, possono ridarci i soldi”. (Continua a leggere dopo la foto)
A preoccupare l’Ue, in ogni caso, sarebbe la vicinanza sempre più marcata tra Giorgia Meloni e Viktor Orbán. Il timore è che anche l’Ungheria possa a breve puntare i piedi, dando vita a ulteriori tensioni e costringendo a nuove revisioni sulla procedura di approvazione del Mes.
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