“Ad agosto ho già trenta viaggi completi e pronti a partire. La Meloni si deve rassegnare”. Parole sconvolgenti, che arrivano direttamente da un trafficante di migranti. L’uomo ha rilasciato un’intervista esclusiva a Repubblica, in cui spiega quello che è il suo “lavoro”. Dopo aver assistito all’ennesima strage nel Mediterraneo, con decine di persone morte al largo della Grecia, adesso è in arrivo un enorme flusso verso l’Italia. A confermare che anche quest’estate ci saranno sbarchi continui è proprio lui, uno dei maggiori trafficanti, che sceglie di uscire allo scoperto per raccontare cosa c’è davvero dietro a queste tratte. “Non finirà, perché in Tunisia la gente è come strozzata: impedirgli di partire significherebbe ucciderli subito. Ormai qui siamo a un punto di non ritorno”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il trafficante di migranti racconta nella sua intervista di aver consultato esperti di meteorologia, perché pare che pure in luglio il clima sarà incerto. “La mia attività? È un’agenzia di viaggi illegale”, dice chiaro e tondo. Parla dei migranti come dei “clienti” e cita la legge della “domanda e dell’offerta”. Dice: “Ho iniziato dal basso, cinque anni fa. Partecipavo all’organizzazione dei viaggi, ma non sono stato mai scafista. I clienti erano contenti, mi sono fatto un nome e poi un gruzzolo. Ho iniziato a investire nelle trasferte. Viaggiano donne con neonati o famiglie intere. Non voglio macchiarmi le mani del loro sangue. E poi un naufragio è un grosso rischio anche per me”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’intervista al trafficante di migranti che minaccia l’Italia
Spiega infine il trafficante di migranti: “Grazie a Dio, non ho mai avuto un naufragio”. Precisa a conclusione della sua intervista che “anche chi viaggia si deve assumere i suoi rischi e le sue responsabilità”. In ogni caso, se nessuno dei clienti morirà, ma lo cattureranno comunque, “con tutti i soldi che ho fatto, pagherò qualcuno e uscirò”. Già, i soldi: “Il prezzo richiesto ai clienti dipende sempre dal servizio fornito. Sono 2500-3000 dinari (740-880 euro) su una barca di legno con più di cinquanta persone a bordo. Chi, invece, ne pagherà 7000-8000 andrà nella stessa imbarcazione, ma solo con una trentina di migranti e due motori invece di uno, nel caso il primo faccia cilecca”. Lui guadagna personalmente circa 12mila euro a viaggio.
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